Cos’è il vero amore?

Ultimamente vedo spesso queste due facce in palestra, sugli schermi televisivi piazzati davanti ai tapis roulant. Si tratta di cantanti famosi, con stuoli enormi di ragazzine adoranti, che cantano canzoni d’ “amore” di grande successo.

cantanti-bimbiminkiaMentre faccio riscaldamento butto un occhio ai loro videoclip, che vengono proposti in continuazione sulle tv musicali. Per la verità non sento nemmeno bene le parole che cantano (c’è altra musica in sala), eppure le immagini bastano a farmi salire un inequivocabile senso di… irritazione. Già, proprio irritazione.

Perché? Che mi hanno fatto di male questi poveri ragazzi?

Lo potrete capire bene guardando questi due fotogrammi di tali videoclip, in cui ho catturato l’espressione tipica del cantante famoso tra i giovani oggi. Se ci pensate un attimo, è l’espressione di chi, più che cantare, sta cercando di partorire un cocomero dal culo. Ho recuperato i testi delle canzoni in questione per assicurarmi di non aver frainteso. Hai visto mai stessero cantando proprio delle canzoni sui cocomeri? No, invece avevo intuito bene: questi ragazzi parlano effettivamente d’ “amore” nelle loro canzoni.

Ma amore di che tipo? Basta guardarli in faccia per capirlo: un amore drammatico, totale, sconvolgente, fondamentale, trascinante, doloroso. E infatti lo cantano con l’attitudine e la gestualità tipica di chi soffre. Ed è proprio vero che la televisione sollecita una reazione nello spettatore: in un momento di consapevolezza mi sono accorto che io stesso osservavo quei videoclip mettendo su, in reazione, un’espressione preoccupata aggrottando la fronte.

E’ in quel momento che ho realizzato cosa mi causa l’irritazione: il fatto che i gruppi musicali pompati dall’industria musicale moderna promuovano e inculchino nei ragazzini (e purtroppo anche in molti adulti) questa concezione completamente sciocca dell’amore. Sciocca perché inutilmente drammatica.

Insomma, dove sta scritto che una relazione d’amore debba essere tutto questo dramma? Che debba essere questa sorta di “tempesta sconvolgente”, che ti travolge e ti distrae da tutto il resto? Dove sta scritto che quando sei in coppia con una ragazza, questa debba diventare la tua ragione di vita? Che se ti lascia devi disperarti? Che la tua felicità e realizzazione dipendono cosi tanto da lei? Che da solo non puoi andare avanti? Queste sono tutte fesserie! Questa misconcezione dell’ amore, che purtroppo oggi è proposta massicciamente anche nei film e nei libri, è alla base di un sacco di relazioni d’ “amore” disfunzionali.

A livello personale, promuove la non-sovranità sulla propria vita, incoraggiando e amplificando la malsana idea che la felicità vada ricercata principalmente al di fuori di sé, che sia sensato dipendere così tanto, così troppo, da un’altra persona. A livello di coppia, fa nascere tutta la serie di drammi conseguenti: insicurezze, gelosie, possesso, litigi se la ragazza ti mette le corna, depressione se ti lascia, e via dicendo.

Ne parlavo proprio qualche giorno fa con un’amica, che ha recentemente iniziato una ralazione sentimentale con una ragazza. La mia amica mi raccontava, abbastanza inquietata, di come si sia accorta di quanto questa ragazza sia gelosa e possessiva, essendo arrivata perfino a controllare i suoi spostamenti e sbirciarle il telefono di nascosto. E qua parliamo di ultra-trentenni. La mia reazione è stata categorica: mollala su-bi-to! Ma come si fa ad arrivare a trent’anni ed essere ancora cosi insicuri da essere gelosi? Come si fa ad arrivare all’età adulta e perdere ancora tempo in questi giochetti?

Poi ho ripensato ai cantanti che vedo contorcersi nei videoclip della palestra e ho collegato: qua c’è gente, tanta, che purtroppo quella versione drammatica e problematica della relazione di coppia se la beve.

Io quei ragazzi sugli schermi li guardo e li classifico come “bimbiminkia”, molta gente invece quella versione farlocca dell’amore la scambia per amore vero, e tende a ricreare tutto quel dramma nelle proprie relazioni. Se non ci sono problemi, li vanno a creare per poi gustarsi il dramma, ad esempio spiando gli spostamenti e il cellulare della fidanzata cercando prove di tradimenti. E come dice il vecchio adagio, chi cerca trova. Questo succede a 15, a 30, a 50 anni perfino. Alcuni continuano la caccia al dramma nelle proprie relazioni per tutta la vita.

Allora, premesso che essere innamorati è bellissimo, che è perfettamente comprensibile che quando si sta in coppia il centro dell’attenzione si sposta un po’ al di fuori di se stessi, esiste una soglia a partire da cui questa idea di amore “tumultuoso e drammatico” proposta dai media, e distribuita sulle espressioni sofferenti di tutti questi cantanti appassionati di cocomero, diventa veramente sciocca e superficiale, e soprattutto genera problemi.

Il primo problema è che si promuove una concezione incompleta dell’amore. Si pone talmente tanta enfasi sull’amore di coppia, che passa l’idea che esso sia tutto l’amore. Invece no, l’amore di coppia è solo una parte dell’amore vero. L’amore vero è grandissimo, è immenso e vario, è l’amore per la vita e per tutto l’universo. Si amano i nonni, si ama il lavoro che si fa, si amano gli amici, si amano i genitori e i fratelli, si amano gli sconosciuti, si amano gli animali, si amano le piante. Tutti questi amori insieme sono l’amore vero. L’amore tra fidanzati è solo un sottoinsieme dell’amore vero. E’ per questo che trattarlo come totale e assoluto è una mistificazione, un’idea sciocca che spesso porta a drammi.

Secondo, anche considerando solo questo amore parziale, cioè quello di coppia, è assolutamente ridicolo concepirlo come dipendenza, sofferenza e dolore. L’amore è quello che si crea tra due persone, già complete e felici singolarmente, che quando sono insieme risuonano tra loro e sono ancora più felici. Ridono, si aiutano, si offrono supporto, hanno compassione l’uno per l’altra, percorrono un tratto del sentiero della vita insieme. Soprattutto, provano gioia. L’amore non è quello tra due catorci perennemente addolorati, che cercano qualcuno che dia un senso alla loro vita!

Proprio in questi giorni ho letto il profeta di Kahlil Gibran, in cui mi ha colpito molto il modo in cui viene descritto l’amore. Leggendo questo libro ho pensato “ecco, questo è l’amore vero! Non quella fesseria addolorata che vedo sugli schermi della palestra!“. Queste è quello che scrive Gibran sulla relazione d’amore:

Vi sia spazio nella vostra unità, e tra voi danzino i venti dei cieli.
Amatevi l'un con l'altra, ma non fatene una prigione d'amore: 
piuttosto vi sia tra le rive delle vostre anime un moto di mare.
Riempitevi a vicenda le coppe, ma non bevete da una coppa sola.
Datevi cibo a vicenda, ma non mangiate dello stesso pane.

Cantate e danzate insieme e siate giocondi, ma ognuno di voi sia solo,
come sole sono le corde del liuto, sebbene vibrino di una musica uguale.
Datevi il cuore, ma l'uno non sia rifugio all'altro.
Poiché soltanto la mano della Vita può contenere i vostri cuori.
Ergetevi insieme, ma non troppo vicini:
poiché il tempio ha colonne distanti,
e la quercia e il cipresso non crescono l'una all'ombra dell'altro.

Mi piacciono tantissimo queste parole. Io sono completamente d’accordo: l’amore vero è quello tra le corde del liuto, separate una dall’altra, che vibrano della stessa musica.

Riso integrale VS riso bianco

Il riso integrale è il riso come viene naturalmente dalla pianta. Il chicco è completo, composto da tre parti: germe (il punto dove il chicco germoglia), crusca (l’involucro esteriore), endosperma (la parte bianca interna, che la nuova pianta inizialmente usa come carburante per crescere). Il riso bianco è il riso risultante dall’elaborazione industriale. Il chicco è incompleto, perché il germe e la crusca vengono rimossi. Solo l’endosperma rimane.
Il riso integrale è un cibo vivo. Se metti un chicco in acqua, germoglierà. Il riso bianco è un cibo morto. Se metti un chicco in acqua, non succederà niente.
Il riso integrale richiede più tempo per cuocere, perché la presenza della crusca rende il chicco più duro. Il riso bianco è stato creato per ragioni di “convenienza”: una di queste è che richiede meno tempo per cuocere, perché senza la crusca il chicco è più morbido.
La presenza della crusca ha un effetto importante nel riso integrale. Siccome contiene fibra, rallenta l’assorbimento di zucchero nel sangue, che viene rilasciato più gradualmente e per un tempo più lungo.Risultato: ti senti pieno più a lungo, e hai un miglior controllo del tuo appetito. Il riso bianco è stato creato anche perché è più palatabile. Senza fibra, appena lo mangi lo zucchero è immediatamente rilasciato nel tuo sangue, dandoti “piacere”. Ma paghi un prezzo alto per questo piacere: il picco nel tuo livello di zucchero nel sangue sarà compensato da un livello molto basso più tardi.Risultato: avrai poca energia, e presto sentirai di nuovo fame.
Il riso integrale è un cibo denso di nutrienti. Insieme con i carboidrati contenuti nell’endosperma, ottieni anche minerali, vitamine, grassi buoni, fibra, tutti provenienti dalle altre due parti: germe e crusca. Il riso bianco è un cibo a calorie vuote. Essenzialmente, ti dà solo i carboidrati puri contenuti nell’endosperma, niente più. Quindi il riso bianco è calorico, ma non nutriente.

Questo semplice confronto riso integrale vs riso bianco lo rende evidente:

il riso integrale è la forma di riso più salutare. E’ nutritivo e rappresenta una strategia di lungo termine per avere più energia.

il riso bianco è un cibo non salutare. E’ non nutritivo e rappresenta una strategia di breve termine: è una libidine nel momento in cui lo mangi, ma è anche un insidioso ammazza-energia.

Fai la tua scelta!


Note: Aggiornato 6 nov 2014 con foto di migliore qualità.

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Brown rice VS white rice

Brown rice is the rice as it comes naturally from the plant. The grain is complete, composed of three parts: germ (the point where the grain sprouts), bran (the external envelop), endosperm (the white internal part, that the new plant initially uses as “fuel” to grow). White rice is the rice resulting from industrial processing. The grain is incomplete, because the germ and the bran are removed. Only the endosperm remains.
Brown rice is alive food. If you put a grain in water, it will sprout. White rice is dead food. If you put a grain in water, nothing will happen.
Brown rice requires longer time to cook, because the presence of the bran makes the grain harder. White rice has been created for “convenience” reasons: one of these is that it requires less time to cook, because without the bran the grain is softer.
The presence of the bran has an important effect in brown rice. Since it contains fiber, it slows down the absorption of sugar in the blood stream, which is released more gradually and for longer time. Result: you feel full for longer, and have better control of your appetite. White rice was created also because it’s more palatable. Without fiber, as soon as you eat it the sugar is immediately released into your blood stream, giving you “pleasure”. But you pay a heavy price for this pleasure: the spike in your blood sugar level will be compensated by a very low level later. Result: you will have low energy, and soon you will be hungry again.
Brown rice is a nutrient dense food. Together with the carbohydrates contained in the endosperm, you also get  minerals, vitamins, good fats, fiber, all coming from the other two parts: germ and bran. White rice is an empty calorie food. Basically, it only gives you the pure carbohydrates contained in the endosperm. So white rice is caloric, but not nutrient.

This simple comparison brown rice vs white rice makes it evident:

brown rice is the healthiest form of rice. It is nutritious and it represents a long term strategy for having more energy.

white rice in an unhealthy food. It is non-nutritious and it represents a short term strategy: it’s a libido in the moment you eat it, but it’s also an insidious energy zapper.

Make your choice!


Notes: updated Nov 11, 2014 with better pictures.

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