Che cos’è il “sistema”?

Il sistema è essenzialmente fatto da tre parti. È importante che le identifichi, prima che tu possa liberarti dalla loro azione combinata.

ministri-governo1. il GOVERNO. Molti di noi crescono in una società in cui il governo è considerato qualcosa di necessario, utile, che merita molta attenzione. Si assume comunemente che i politici nel governo abbiano il ruolo più importante nella società, perché sono visti come “quelli” che sono responsabili di produrre cambiamenti positivi, e di creare condizioni di vita migliori per i cittadini. Io penso che queste aspettative siano fortemente ingiustificate.

Si, i politici impattano molte cose con le loro decisioni, ma la natura del loro ruolo viene comunemente fraintesa, e l’ importanza del loro ruolo viene eccessivamente enfatizzata.

I politici sono dei semplici spostatori di risorse. Tutto quello che fanno è raccogliere denaro pubblico attraverso le tasse e, dopo averne trattenuta una frazione per pagare i loro comodi stipendi, ridistribuiscono quel denaro ai vari settori, usando certi criteri (per esempio danno 20% a esercito, 15% educazione, 16% salute, 17% turismo…). Questo è il loro lavoro, spiegato semplicemente. Analogamente a router internet che instradano dati a vari computer, i politici instradano denaro pubblico a vari settori.

Così la domanda importante è: che criteri usano per assegnare il denaro? Come decidono quale settore merita di più, e quale settore merita di meno?

Se hanno buone intenzioni (lavorano provando a servire i cittadini), assegnano il denaro in accordo con quel che pensano essere il meglio per i cittadini. Ma anche in questo caso, la loro percezione di quello di cui i cittadini hanno bisogno è usualmente distorta. Molti politici passano tantissime ore in palazzi pomposi, si immergono tra le carte, si perdono nella burocrazia. Più tempo spendono nel macchinario del governo, più diventano distanti dai cittadini. E non solo si perdono nella burocrazia, si perdono anche in ideologie (“noi siamo di sinistra e voi siete di destra”), e si perdono nell’ ego (“noi abbiamo ragione e voi avete torto”), come risultato la loro azione diventa altamente inefficace.

Poi ci sono quelli che non hanno buone intenzioni, e questo non è un caso raro. Molti politici entrano nel governo pagati dai cittadini per servire i cittadini, ma finiscono a lavorare per servire sé stessi, invece. Così il criterio che adottano per instradare il denaro pubblico è ottenere quanti più vantaggi personali possibile. Danno di più alle istituzioni che lavorano danneggiando i cittadini (per esempio finanziando lotterie, produttori di sigarette, corporazioni alimentari che usano additivi chimici dannosi), sottraendo risorse alle istituzioni che lavorano per i cittadini (come ospedali e scuole). In questo modo ottengono “favori”, solitamente denaro e potere, dalle istituzioni che lavorano danneggiando i cittadini.

In entrambi i casi considera che il governo funziona secondo il principio della coscienza di gruppo: ci sarà sempre un numero delle sue decisioni che andranno contro i tuoi interessi. Come conseguenza, spostare molta sovranità da te stesso al governo, sperando che renderà le cose giuste per te, è una strategia perdente.

distorsioni-media2. i MEDIA. Molti dei media principali lavorano in simbiosi estremamente profonda con il governo. Infatti, la ragione per cui molti di noi tendono a considerare il governo così importante e utile è che, sin da quando eravamo bambini, abbiamo guardato i suoi politici nei notiziari, costantemente.

Pensaci: quando accendi la tv, quali notizie vengono date per prime? Solitamente è qualcosa riguardo al governo. Il presidente ha detto questo. Il primo ministro ha detto quello. L’opposizione ha detto quell’altra cosa. Dibattito su una nuova legge. Veniamo costantemente informati su quello che sta facendo il governo, e questo implicitamente crea dentro di noi la mentalità “sapere quello che il governo sta facendo è importante”.

I media principali mettono insistentemente il governo sotto i riflettori, e spesso usando una luce molto benevola: le ineguadezze del governo vengono trascurate, i suoi scarsi risultati amplificati. Perché? Perché si scambiano favori, sicuro. I media che ritagliano le notizie in una maniera utile al governo ottengono fondi, posti di lavoro, leggi favorevoli (tutto finanziato dai cittadini con le loro tasse). In ritorno il governo può continuare la sua azione, dato che i suoi politici continuano ad apparire in giacca e cravatta nei notiziari ogni giorno.

Anche negli altri settori, gli eventi presentati dai media sono raramente dipinti obiettivamente per informare gli spettatori, ma sono manipolati per produrre una reazione desiderata invece, per portare avanti un’agenda. Gran parte delle persone guardano i notiziari in tv e diventano conseguentemente indignati, spaventati, scoraggiati, senza nemmeno realizzare che quella è esattamente la risposta emozionale che voleva la persona che ha confezionato le notizie.

Il processo di selezionare quali eventi mostrare e quali eventi non mostrare è cruciale. Perché guerre che producono centinaia di morti vengono mostrate e dibattute per mesi, mentre altre che ne producono molte migliaia vengono ignorate? Perché studi che provano la sicurezza di un additivo chimico alimentare vengono mostrati, mentre altri che ne espongono i rischi per la salute vengono ignorati? Solitamente è perché qualche lobby fa più soldi con le prime opzioni.

Si può obiettare che fatti puri, obiettivi, non esistono, e che chiunque dovesse assemblare i notiziari dovrebbe fare una selezione, aggiungendo inevitabilmente la sua faziosità personale e portando avanti la sua propria agenda. Sono d’accordo con questo, ma allora penso che sia molto importante provare a capire qual’è l’agenda in ciascun caso. Quando leggi un articolo o guardi il notiziario, leggendo tra le righe vedi l’intenzione di informare gli spettatori o di manipolarli? E in entrambi i casi, perché? Ti incoraggio ad esercitare il tuo senso critico per rispondere a queste domande.

Una nota finale importante: è un falso mito che sia importante controllare le notizie regolarmente per “restare aggiornati”. A dir la verità io considero controllare le notizie regolarmente come un’abitudine molto controproducente. La ragione è che gran parte delle notizie dei media principali riguardano eventi che non fanno altro che spaventarti, problemi rispetto cui non puoi fare nulla, o cose che non hanno niente a che fare con te. Nel migliore dei casi sono una fonte di distrazione, nel peggiore dei casi ti renderanno seriamente depresso.

corporazioni-bancarie3. le CORPORAZIONI. Queste sono grandi compagnie che lavorano per profitti, usualmente con uffici/negozi in molti paesi diversi attorno al globo.

Le corporazioni esistono in quasi tutti i settori, dalle banche al cibo, giocattoli, vestiario, arredamento, elettronica, automobili, tabacco. Con un enorme fuoco sul fare soldi e il potere derivato dalle loro gigantesche dimensioni, molte di queste corporazioni hanno sviluppato un comportamento predatorio e hanno smesso di vedere le persone come persone, ma come “consumatori”. Spingono un modello di sviluppo non sostenibile che alla fine è destinto a esplodere.

Le corporazioni sono profondamente interconnesse con le altre due parti del sistema: i loro dirigenti hanno incontri frequenti con i capi dei governi, e comprano abbondante spazio nei media per pubblicizzare i loro prodotti.

È importante notare che gran parte dei cittadini di una nazione non realizzano che dietro le decisioni del loro governo c’è frequentemente una corporazione. Vedono solo il governo stesso, che è la parte più visibile del sistema, senza considerare che i suoi politici sono spesso forzati ad aver a che fare con corporazioni per tutte le decisioni più grandi. Forzati, certo, quando non sono essi stessi uomini piazzati lì dalle corporazioni.

Ci sono corporazioni abbastanza potenti da controllare i governi delle nazioni? Di sicuro: la banche. Le banche sono il tipo di corporazione più potente senza alcun dubbio, e hanno costruito un sistema finanziario complesso che è molto difficile da capire per il cittadino medio, e che dà loro vantaggi competitivi enormi nel mercato. Questo senza fornire alcun valore utile in cambio.

Naturalmente non tutte le corporazioni sono così potenti, e non tutte loro vendono prodotti di valore così falso come i soldi di carta. Nonostante ciò, vendere cose di dubbio valore con l’appoggio dei governi e usando trucchi di marketing nei media è un tratto comune a molte corporazioni del mondo moderno.

L’appoggio dei governi spiega perché succedono cose pazzesche sotto un modello di globalizzazione. Per esempio nel mio paese, Italia (attualmente il maggior produttore mondiale di kiwi), trovo spesso nei supermercati kiwi provenienti dalla Nuova Zelanda. C’è chiaramente qualcuno che ha deciso che è più conveniente -per loro- trasportare kiwi dall’altro lato del pianeta piuttosto che dall’agricoltore vicino.

E riguardo i trucchi di marketing, devi solo accendere la tv per vedere la pletora di pubblicità relative a snack pieni di zucchero raffinato e “esaltatori” di sapore, vestiti e scarpe che ci rendono “belli”, prestiti che ci permettono di diventare proprietari di case e automobili che sono degli status symbol, ultime versioni di gadget elettronici che rendono i nostri precedenti obsoleti, e così via.

Io credo che questo modello consumistico, spinto dalle corporazioni, non durerà. Ma anche finché dura, crea molti problemi perché diffonde l’illusione che diventiamo felici aggiungendo oggetti alle nostre vite. Invece, è vero esattamente l’opposto: “le cose migliori nella vita non sono cose“.


Note: il modello non sostenibile di sviluppo spinto dalle corporazioni è spiegato molto bene nel documentario “La storia delle cose“.

Relativi: Come liberarti dal sistema

Come guadagnare senza lavorare

come-guadagnare-senza-lavorare-fronteGuadagnare senza lavorare è perfettamente possibile, ed è anche un modo molto intelligente di guadagnare.

Non è necessario fare alcuna truffa o niente di illegale, e lo specifico perché, in effetti, dietro questa idea di truffe ce ne sono parecchie. In questo articolo vi spiego invece come riuscirci, dandovi così tanti motivi per guadagnare denaro senza avere un lavoro “regolare”, che avere il proverbiale ‘posto di lavoro‘ non vi sembrerà più una fortuna, ma una sciagura, come sembra a me oggi!

Poiché dico spesso che è necessario liberarsi delle zavorre stupide per fare spazio a sostituti intelligenti, voglio iniziare spiegando perché guadagnare denaro tramite un posto di lavoro è il modo più stupido di guadagnare. E qui mi riferisco al tipico lavoro impiegatizio, in cui state chiusi 40 e più ore a settimana in un ufficio o un cantiere, spesso con i vostri accessi monitorati da un tesserino magnetico o dal capo.

(se state guadagnando denaro proprio in questo modo, non prendetela male. È facile cadere in questo meccanismo, infatti anch’io ho passato anni ingabbiato in ufficio prima di arrivare alle conclusioni che sto per spiegare.)

Perché è stupido? Semplice: perché guadagnate denaro soltanto quando state lavorando. Non vi accorgete che questo è un problema? Il denaro fluisce verso di voi soltanto fin quando siete a lavoro. Nel momento in cui posate la penna e uscite dall’ufficio, smettete di guadagnare. Appena abbandonate gli strumenti e uscite dal cantiere, il denaro smette di entrare nel vostro conto.

Così sono concepiti molti lavori: venite pagati a ore, il compenso viene vincolato al tempo che spendete a lavoro. E non vi sembra una fesseria questa?

Avete mai pensato, invece, che potreste guadagnare denaro anche quando NON state lavorando? Mentre dormite magari? Mentre siete in vacanza? Mentre passate il tempo con la vostra famiglia? Beh pensateci adesso perché è possibile, e in effetti nel mondo lo fanno già molte persone. Se volete riuscirci anche voi tutto quello che dovete fare è passare da sistemi che producono reddito attivo a sistemi che producono reddito passivo.

Il classico lavoro impiegatizio è appunto un sistema che produce reddito attivo, perché guadagnate solo quando state attivamente lavorando. Elenco in un altro articolo i tantissimi motivi per cui questo modello lavorativo è spesso fallimentare, ma qui voglio sfatare un mito al suo riguardo, scioccandovi con un’eclatante rivelazione:

Al mondo non frega una gran mazza di quante ore passate in ufficio

In realtà, solo a una misera manciata di persone interessa quanto tempo trascorrete a lavoro. Tra queste c’è il vostro capo, che spesso è uno di quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello a sua volta, facendogli credere che questo modello lavorativo sia l’unico possibile. E tra queste ci sono anche i vostri colleghi, che spesso odiano il proprio lavoro, ma inconsciamente diventano parte attiva di un sistema lavorativo schiavistico perché controllano l’uno gli spostamenti dell’altro, per assicurarsi che anche gli altri ne soffrano.

E tutto il resto del mondo? Ci sono tantissimi settori in cui il resto del mondo non saprà mai quante ore ci avete messo a produrre il bene/servizio che state producendo, oppure ne sarà del tutto disinteressato. L’unica cosa che interessa al resto del mondo, infatti, è il bene/servizio stesso. Se lo ritiene valido lo comprerà comunque.

Forse per voi questo articolo vale di più, se vi rivelo che anziché solo un’ora ci ho messo dieci ore a scriverlo? Forse il pane che comprate dal fornaio vale di più, se scoprite che anziché mezz’ora ci ha messo tre ore a farlo? Decidete di comprare il pane in base al sapore… o in base a quante ore il fornaio ha lavorato per produrlo?

È evidente che questa idea di vincolare il denaro che guadagnate a quanto tempo passate attivamente a lavorare è una stupidaggine. Poco importa che il sistema scolastico vi abbia addestrati proprio a cercare un lavoro a ore, e poco importa che “tutti” guadagnino denaro proprio in questa maniera.

Il fatto che “tutti” vendano il proprio tempo non rende vendere il proprio tempo una buona idea, anzi è proprio la zavorra stupida di cui dovete liberarvi se volete fare posto a un modo diverso di produrre reddito, il sostituto intelligente che vi porta effettivamente a guadagnare denaro senza lavorare. Il sostituto in questione è un sistema che crea reddito passivo.

Cos’è il reddito passivo?

Il reddito passivo è quello generato da un sito web su cui vengono posti degli annunci pubblicitari (i “banner”). Se il sito funziona e ha contenuti interessanti, la notte state effettivamente dormendo mentre dall’altra parte del mondo, diciamo a Singapore, un asiatico clicca sul vostro annuncio e vi fa guadagnare qualche centesimo. Avete guadagnato nel bel mezzo di una dormita.

Il reddito passivo è quello generato da un appartamento, di cui siete proprietari o di cui avete anche solo il permesso a subaffittare, che date in affitto a qualcuno. Periodicamente riceverete dall’ affittuario dei pagamenti, senza che ci sia stato effettivamente bisogno di lavorare da parte vostra, a parte organizzare sporadiche manutenzioni.

Un distributore automatico di snack, piazzato in un edificio pubblico, è una fonte di reddito passivo semplice ed efficiente. Periodicamente dovete rifornirlo di snack, ma per tutto il resto del tempo non avete più bisogno di lavorarci: potete riposare o dedicarvi ad altre attività, nel frattempo il distributore continua comunque a generarvi reddito.

Tutti i prodotti che derivano da opere creative, ad esempio i libri che scrivete, la musica che componete, i film che producete, una volta che sono stati completati e messi sul mercato vi faranno guadagnare senza più lavorare. Ad ogni acquisto, ascolto o visione, vi verranno versati i diritti d’autore (le cosiddette “royalties”). A volte non avete nemmeno la necessità di creare opere nuove, ma potete sfruttare le opere di dominio pubblico, come ad esempio la musica classica antica, per creare un sistema di reddito passivo.

Gli investimenti finanziari costituiscono un’altra fonte di reddito passivo. Esempi di questo tipo sono i metalli preziosi, le valute estere, le azioni. Li comprate in un certo momento, poi con il passare del tempo -tempo in cui non avrete lavorato- il loro valore cresce.

Notare che quest’ultimo è un campo un po’ spinoso: è necessario parecchio tempo per decifrare il mondo della finanza, circondato da un sacco di informazioni false e fuorvianti, prima di investire in modo intelligente. Naturalmente, se siete intrappolati in un lavoro d’ufficio 40 ore a settimana vi negate ogni possibilità di decifrare alcunché, proprio perché siete troppo occupati a vendere il vostro tempo al datore di lavoro e non avete tempo per informarvi seriamente su cos’è meglio acquistare.

Si possono fare molti altri esempi: investimenti in domini internet, opere d’arte, brevetti su invenzioni, acquistare macchinari industriali e darli in affitto, in generale moltissimi lavori imprenditoriali producono reddito passivo, ma non intendo elencarli tutti adesso, lo farò probabilmente in un altro articolo. Qui voglio invece evidenziare alcuni aspetti importanti che hanno in comune le fonti di reddito passivo.

In nessun caso si guadagna senza lavorare mai

Anzi, molti di questi sistemi richiedono un lavoro extra soprattutto nella fase iniziale, per essere “lanciati”. Però una volta che sono lanciati…

Si guadagna senza lavorare per tutto il resto del tempo

Questo secondo fatto è quello che vi farà tuffare anima e corpo nella missione di creare dei sistemi di reddito passivo, se come me attribuite un valore gigantesco alla possibilità di liberarvi di un insensato lavoro a ore. E’ vero, dovete stringere un po’ i denti all’inizio, ma il fatto che poi possiate seguitare a guadagnare senza più lavorare per anni, spesso anche per tutto il resto della vita, è veramente clamoroso.

Partiamo dalla creazione. Costruire un sistema che generi reddito passivo può richiedere sforzi iniziali notevoli. La natura degli sforzi dipende dal tipo di sistema che scegliete. Ad esempio, mettere su un sito web ha il vantaggio che ha un costo iniziale bassissimo (hosting + dominio) ma richiede senza dubbio molto impegno nella prima fase per riempirlo con contenuti di alta qualità, originali, che attirino molti utenti di internet.

Comprare un appartamento da affittare richiede un grosso investimento iniziale (considerate però che durante i periodi di “crisi” potete riuscire a comprare con poche decine di migliaia di euro) e anche un certo stress per trovare l’ immobile giusto, trattare con agenti immobiliari, i notai e fare pratiche legali.

Entrare nel settore dei distributori automatici può essere difficile, perché molti edifici pubblici sono già gestiti da grandi aziende ben inserite “nel giro”, e queste difficilmente lasciano spazio a nuovi concorrenti. Dovete fare qualche sforzo extra per trovare nuove opportunità. Ad esempio potete iniziare mettendo un distributore nella scuola di musica di un vostro amico, o nell’appartamento turistico -in cui c’è un frequente ricambio di ospiti- di un vostro parente.

Produrre opere creative non è certo facile, ci vuole talento per creare musica, film, o libri che la gente sia disposta a pagare (è anche vero che difficilmente riuscirete a sviluppare alcun talento creativo restando chiusi in ufficio, a fare lavoro ripetitivo). Anche “ri-confezionare” opere di pubblico dominio in modo che piaccia alla gente comporta una certa dose di lavoro.

Gli investimenti di natura finanziaria costano studio. Tanto studio per capire come funziona la finanza, quali prodotti acquisiranno davvero valore nel tempo, e quali prodotti vanno evitati. Evitare i consigli di moltissimi consultenti finanziari che popolano gli uffici postali e bancari può essere un ottimo inizio. Suggerisco invece di iniziare capendo la differenza -fondamentale- tra finanza e economia reale.

Insomma la fase più difficile è indubbiamente quella iniziale, di lancio. Però una volta superata questa fase è effettivamente tutta in discesa: il sistema che avete costruito continua a distribuire valore senza che sia più necessario il vostro continuo intervento, e a questo punto voi venite ricompensati per il valore che esso distribuisce, piuttosto che per il tempo che passate a lavorare.

“Quanto automatico” deve essere il vostro sistema di reddito passivo lo decidete voi. Il sistema può avvicinarsi ad essere perfettamente passivo, ovvero una volta creato non è praticamente mai più necessario che ci lavoriate e tutto quello che fate è riscuoterne i guadagni, ad esempio gli investimenti finanziari o i diritti d’autore su un libro.

Il sistema può invece essere parzialmente passivo, ad esempio un sito internet può farvi guadagnare denaro senza che ci lavoriate per la maggior parte del tempo, ma sono comunque necessari degli aggiornamenti periodici. Un appartamento che affittate fa fluire denaro verso il vostro conto per la stragrande maggioranza del tempo mentre voi state facendo altro, però di tanto in tanto dovete fare manutenzione o occuparvi di eventuali problemi dei coinquilini.

Io naturalmente consiglio di creare dei sistemi di reddito passivo che siano in linea con i vostri interessi, in questo modo anche se questi sistemi non sono passivi al 100% avrete voglia di lavorarci sopra per mantenerli, o addirittura migliorarli.

Ricordate sempre che la qualità di ciò che producete, qualunque bene o servizio esso sia, decolla se ci lavorate con passione. Per questo io penso che se molte persone raggiungessero la libertà economica smettendo di guadagnare denaro tramite “posti di lavoro”, e iniziassero a guadagnarlo invece tramite sistemi basati sulle loro passioni e talenti, la società intera ne trarrebbe un grosso beneficio. Semplicemente, ci sarebbero molti più beni e servizi di qualità a disposizione nel mercato.

Dissociate il vostro reddito dal vostro lavoro

separazione-guadagno-lavoroIn generale, io trovo molto desiderabile che il mio reddito sia il più possibile dissociato da quanto tempo lavoro e da quale posto lavoro. Voglio invece guadagnare denaro in proporzione al valore che produco e che consegno alla gente. Proprio perché mi sono reso conto, come scrivevo sopra, che alla gente tutto sommato non importa come io abbia prodotto quel valore, ma importa del valore stesso.

Trovo anche desiderabile che ci siano dei sistemi automatizzati (e la crescente tecnologia è un alleato formidabile in questo) che si occupano di distribuire alla gente il valore che produco, cosicché io possa nel frattempo dedicare la mia vita ad attività che mi rendono felice. Ad esempio scrivere, viaggiare, produrre video comici, stare con la famiglia e gli amici sono tutte attività che mi rendono felice.

Fatevi pagare il valore che producete, non il tempo che passate in ufficio

Questo l’ ho messo in blu perché lo ritengo il suggerimento chiave di questo articolo. Concentratevi sul creare e poi distribuire valore alle persone, anziché preoccuparvi di rispettare degli orari settimanali che interessano solo a un piccolo gruppo di impiegati d’ufficio (su una popolazione mondiale di miliardi).

Il valore è quello che le persone desiderano o di cui hanno bisogno. Finché vi occuperete di creare e distribuire valore alla gente, troverete sempre facilmente modi di guadagnare denaro senza lavorare per la maggior parte del vostro tempo. Questo proprio perché voi potrete occuparvi soltanto di creare il valore (avviando i sopra-citati sistemi passivi), e potrete delegarne invece la distribuzione alla tecnologia o a collaboratori.

Ad esempio, se scegliete di generare reddito passivo tramite un sito web, dovete solo creare il sito e riempirlo di contenuti. Usate l’accortezza di creare contenuti con validità di lunga durata (ad esempio mi aspetto che questo articolo continuerà ad essere interessante per moltissimi anni, se scrivessi un articolo sull’ ultimo modello di cellulare perderebbe ogni interesse all’ uscita del modello successivo). Una volta che il sito è pronto ci pensa il server a distribuirne il valore a una platea vastissima, tra l’ altro a costi ridicoli.

Un esempio meno virtuale è quello dell’appartamento in affitto. Voi create il “valore” acquistando l’appartamento, ristrutturandolo, arredandolo, installando tutti i servizi. Dopodiché potete pagare un’ agenzia per occuparsi di distribuire tale valore: un agente si occuperà di trovare i coinquilini, assisterli, fare manutenzioni, pulizie periodiche, o altri servizi che potete concordare.

Caso analogo per i distributori automatici: potete delegare a un collaboratore le operazioni periodiche di rifornimento e rendere l’attività perfettamente passiva. A quel punto voi sarete del tutto svincolati dalla fase di distribuzione del valore.

Dipende molto da voi. Ad esempio, ho degli amici che affittano sistematicamente il loro appartamento a turisti. Per alcuni di loro le manutenzioni e le interazioni con gli ospiti sono piuttosto piacevoli, per cui preferiscono gestire di persona anche questi aspetti della loro attività. In questo modo hanno lo svantaggio di un sistema di reddito solo parzialmente passivo, ma il vantaggio di risparmiare i costi di agenzia.

Altri invece preferiscono delegare tutto a un’agenzia: il loro sistema ha il vantaggio di avvicinarsi a essere perfettamente passivo, ma lo svantaggio di dover pagare l’agenzia.

Quanti sistemi di reddito passivo è meglio costruire?

Io penso che sia senz’altro utile costruire più di un sistema di reddito passivo, in settori diversi. In questa maniera, anche se uno di essi smette di funzionare per cambiamenti che non avevate previsto (ad esempio comprate un immobile in una città turistica per affittarlo, ma dopo qualche anno il flusso turistico di quella città cala drasticamente) avete ancora sorgenti di guadagno che vi permettano di non dover tornare a lavorare a orario.

Esempi di combinazioni sono: immobili in affitto + siti web + metalli preziosi, oppure: pubblicazione libri + pubblicazione filmati su internet + azioni, oppure: distributori automatici + negozi online.

(ricordate sempre di preferire temi sempreverdi per i vostri siti, libri, video, anziché temi di attualità per cui l’interesse nasce e muore nel giro di pochi giorni. Solo i primi sono adatti a produrre reddito passivo, i secondi richiedono continuo lavoro per “inseguire”, appunto, l’ attualità.)

Considerate che ogni sistema vi richiede degli sforzi iniziali per essere creato, per cui non è conveniente puntare alla creazione di 20 sistemi passivi diversi, né d’altro canto è necessario. Spesso 2-3 sistemi passivi garantiscono una buona diversificazione, e possono già produrre guadagni paragonabili a quelli di molti lavoratori dipendenti. Tra l’altro, se come me date più importanza al vostro stile di vita che al denaro, vorrete mantenere le cose più semplici possibile, evitando di creare un impero di sistemi che finirebbero per complicarvi la vita.

Ok, se siete arrivati fino qui a leggere è perché probabilmente quello che ho scritto finora ha parecchio senso per voi. Eppure, forse durante la lettura vi sono venuti due dubbi. Vediamo se indovino quali sono.

In effetti. Guadagnare senza lavorare non è immorale?

“Quello campa di rendita” è di solito una frase detta con un certo biasimo nel linguaggio comune. Siete disposti a essere biasimati? Io campo di rendita per la maggior parte del mio tempo e non mi sento in colpa per questo.

In realtà, mi sento invece piuttosto orgoglioso di aver creato dei progetti (online in internet e offline nella vita reale) che hanno servito migliaia di persone. Di certo mi sentirei piuttosto in colpa se invece, come accadeva quando avevo un lavoro regolare e facevo consulenza negli uffici aziendali, venissi ancora pagato per passare 8 ore “a lavoro”, di cui 4 a produrre realmente e 4 a perdere tempo tra email, telefonino, riunioni insignificanti, social network o a dormicchiare davanti a un monitor causa digestione post-pranzo.

Sono convinto che lavorare poche ore al giorno, sui progetti giusti e nei periodi in cui si ha più energia, sia la vera ricetta per la produttività. E azzardo anche che sarà la tendenza dominante in futuro: le persone lavoreranno poche ore al giorno e quasi esclusivamente in settori creativi (pittura, musica, poesia…), mentre le macchine si occuperanno delle altre mansioni.

Per cui fatevi un bel piacere: anticipate i tempi e risparmiatevi la follia del timbro del cartellino. Molti lavori impiegatizi e improduttivi in cui la gente è intrappolata finiranno comunque per essere svolti dalle macchine. Voi potete concentrarvi ad acquisire la libertà economica già adesso, costruendo sistemi di reddito passivo che fanno del bene a voi stessi e anche agli altri.

Ok, ma non tutti possono lasciare tutti i lavori

Naturalmente ci sono dei settori che non sono adatti a produrre reddito passivo. Un commesso di negozio ha bisogno di essere fisicamente nel negozio durante l’apertura. Un agente di sicurezza aereoportuale ha bisogno di lavorare nei punti di controllo in specifici orari. Un programmatore ha bisogno di essere in ufficio a contatto con i colleghi di progetto, durante il giorno.

In questi esempi c’è necessariamente un forte vincolo tra quanto guadagna il lavoratore e quanto tempo spende sul posto di lavoro.

La notizia è che proprio in questi tipi di lavori, i lavori a reddito attivo, il legame tra reddito e lavoro diventa spesso un ricatto ai danni del lavoratore, che se vuole guadagnare abbastanza denaro per vivere deve lavorare decine di ore ogni settimana, senza avere più tempo per di tutti gli altri aspetti della vita.

Molti lavori a reddito attivo potrebbero già essere svolti in dosi minori, con contratti part-time, e infatti avrebbero molto più senso così. Sfortunatamente viene fatto l’opposto, esiste un sistema insensato che ne regola il mercato. Ma vi pare che una persona debba chiedere il permesso al capo se vuole fare un viaggio per esplorare un po’ il mondo in cui vive (spesso beccandosi un no)? O che addirittura debba chiedere il permesso per passare tempo con famiglia e amici?

Non conviene ripetere in continuazione “odio il mio lavoro” e “odio il lunedì” come fanno in molti. Non siete obbligati a scegliere questo tipo di lavori. Ho scritto questo articolo per farvi vedere invece che già adesso esistono delle alternative, sistemi che realmente vi permettono di guadagnare senza lavorare gran parte del vostro tempo. Guardatevi intorno e inizierete a notare che un sacco di persone vivono in questa maniera.

Se siete incastrati in un lavoro ad ore, iniziate a costruire dei sistemi passivi che vi producano dei flussi di reddito automatico. Appena i flussi saranno sufficienti per sostenere le vostre spese, potrete liberarvi del lavoro ad ore e raggiungere la libertà economica.

Per riuscirci ricordate di concentrarvi sulla filosofia giusta: fatevi pagare il valore che create e distribuite alle persone.


Note: questo articolo è ispirato dal popolare articolo “10 ragioni per cui non dovresti mai trovarti un lavoro” di Steve Pavlina, di cui ho trovato utile scrivere una mia versione personale, un po’ differente.

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A cosa serve la banca?

Probabilmente sei abituato alla presenza delle banche nella società. E sei abituato a portare i soldi che guadagni in una banca. A ritirare le banconote dagli sportelli della banca. A chiederle soldi in prestito, se devi comprare casa. Le Poste sono anch’esse una banca, molto popolare tra l’altro.

Insomma, la vedi da sempre… la usi da sempre… ma ti sei mai chiesto esattamente cosa è una banca? E a cosa serve? Oggi provo a spiegartelo io, gettando una nuova luce sulla sua natura e facendoti capire perché, in realtà, la banca rappresenta più che altro un problema per la società moderna.

a-cosa-serve-la-banca-copertinaPer certi versi, niente di speciale

Per certi versi, una banca è un’attività commerciale simile a tutte le altre, infatti è un’azienda che lavora allo scopo di fare soldi.

Da questo punto di vista, è perfettamente identica al salumiere, al barbiere, al bar sotto casa. La mattina i dipendenti della banca si svegliano, dirigente, impiegato di sportello, consulente finanziario, e vanno in ufficio a dare il loro contributo lavorativo per far guadagnare più soldi alla banca, in cambio di un salario.

Per un verso, leggermente speciale

Però una banca spesso non ha un solo ufficio, ma ha molti uffici, in diverse città e spesso anche in diverse nazioni. In effetti è una corporazione, cioè un’azienda enorme, tentacolare. E questa già è una prima differenza notevole col negozietto del salumiere.

Ma fin qui nemmeno troppo strano: di corporazioni ce ne sono parecchie nel mondo globalizzato di oggi. Ad esempio, oltre alle corporazioni bancarie ce ne sono di altri tipi: corporazioni alimentari (es. mcdonalds, ferrero), corporazioni della moda (es. versace, dolce e gabbana), corporazioni di consulenza (es. accenture, ibm), corporazioni tecnologiche (apple, samsung).

Per un verso, SPECIALISSIMA

Ma c’è una caratteristica che rende unica, assolutamente unica la banca. Tutte le altre attività, dal negozietto alle grosse corporazioni non-bancarie, guadagnano soldi perché forniscono in cambio beni o servizi. Il salumiere fornisce salumi. Il barbiere fornisce il servizio di taglio capelli. La corporazione della moda fornisce vestiti. Il supermercato fornisce cibo. Il bar fornisce caffè. E via dicendo.

Cosa fornisce invece la banca? La risposta è: una beneamata mazza. L’attività bancaria è l’unica in cui si guadagna denaro senza fornire alcun bene o servizio in cambio. Tutto quello che fa la banca è muovere denaro. Quindi la banca guadagna denaro… per muovere denaro! Se ci pensi è una caratteristica ben strana, che sicuramente non ha nessuna altra impresa al mondo.

È strano, infatti, che mentre tutte le altre attività commerciali si sviluppano intorno a un “qualcosa” (salumi, scarpe, vestiti…) col desiderio di guadagnare denaro, l’attività bancaria si sviluppa proprio intorno al denaro, col desiderio di guadagnare denaro. Cioè la banca manipola il suo stesso oggetto del desiderio. Gli è molto vicina a questo oggetto, proprio per la natura stessa della sua attività.

Ecco, questa vicinanza ha dato origine a situazioni decisamente interessanti.

Guadagna con i tuoi soldi

Una prima situazione interessante consiste nel fatto che le corporazioni bancarie sono diventate così potenti, nel tempo, da riuscire a farsi approvare leggi che conferiscono loro dei vantaggi enormi. Queste leggi verrebbero probabilmente considerate “scandalose” se fatte per qualunque altra attività commerciale… che non sia quella bancaria.

Un esempio eclatante è la riserva frazionaria, cioè la banca ha il dovere di mantenere al suo interno solo una piccola frazione dei soldi che gli porti in deposito, tutti gli altri può usarli a suo piacimento: prestarli ad altre persone (guadagnandoci sopra) e fare speculazioni di qualunque tipo.

La banca mette in circolo soldi non suoi per guadagnare, e questo è il motivo per cui se vai in banca e chiedi di ritirare 10.000 dei tuoi euro dal tuo conto succedono due cose.

Primo: devi prenotarli. Il motivo è semplicemente che non ce li hanno lì dentro. Secondo: ti fanno molte storie di fronte a una richiesta del genere. Il motivo è che per loro quella cifra vale molto di più di quanto vale per te: riprestando quei soldi a qualcuno n volte, visto che spesso dopo ogni prestito i soldi rientrano di nuovo in banca depositati da qualcun altro, possono di fatto moltiplicarseli “magicamente”.

Soldi di carta

Un’altro fatto interessante è che l’oggetto centrale di business della banca, cioè il denaro stesso, è stato trasformato nel tempo. In peggio.

Una volta, la banca aveva dei “doveri” nei confronti del denaro, nel senso che poteva mettere in circolo banconote solo se aveva oro corrispondente nelle sue casseforti. Diciamo che poteva emettere una banconota da 100 solo se aveva effettivamente 100 pezzi d’oro nelle sue casseforti.

Ecco, questo dovere è stato eliminato: il denaro è diventato fiat, che significa che non ha più nessun legame con l’oro. La banca emette banconote in gran quantità, senza avere effettivamente nelle sue casseforti dell’oro che copra quelle banconote. Questo significa che le banconote sono davvero solo dei pezzi di carta, e il loro valore si basa ormai solo sulla reputazione. Una reputazione che esiste solo finché esiste l’ignoranza, da parte delle masse, di cosa sia veramente il denaro.

Voglio chiarire perché è importante, con accezione negativa, che le banche abbiano eliminato il dovere di possedere oro corrispondente alle banconote che producono.

L’oro è molto diverso dalle banconote di carta. L’oro ha valore intrinseco, cioè ha caratteristiche fisiche che lo rendono perfetto per applicazioni mediche, tecnologiche, industriali. Applicazioni di vita vera, che possono migliorare la vita delle persone. Al contrario, con la carta non ci puoi fare molto più che accendere il fuoco.

Ma l’oro è limitato nel mondo: ce n’è tanto e non più, ed estrarlo è anche complicato. La carta invece si produce con gran facilità. Per cui la mossa con cui le banche si sono liberate del dovere di far corrispondere le banconote all’oro che possiedono, ha dato loro la possibilità di crearsi facilmente ricchezza… basata sul nulla.

Più potenti dei governi

Una seconda situazione è che nel tempo le banche sono diventate più potenti dei governi stessi delle nazioni. Questo vale anche per altri tipi di corporazioni oggi, ma le banche sono sicuramente in prima fila.

La situazione è evoluta in maniera tale che oggi molti capi di stato, quando devono prendere delle decisioni, devono quasi sempre consultare i banchieri. Anzi di più: spesso devono chiedere il permesso ai banchieri… e a volte devono persino obbedire ai banchieri.

Quando senti parlare su giornali e telegiornali del debito che cresce costantemente (hai mai sentito che il debito si riduce?), quel debito ce lo abbiamo nei confronti delle banche. Il motivo è che questi pezzi di carta che usiamo per pagare le cose li stampano loro e li prestano al governo, il quale si impegna a restituirli in futuro con gli interessi.

Però… quando il futuro arriva ed è  il momento di ripagare il debito, come fa il governo a pagare gli interessi, se i soldi li stampano solo le banche, e lui ha solo quelli che gli avevano prestato prima? Semplice: chiederà in prestito altri soldi facendo altri debiti, sempre più debiti. Debiti che non potranno mai essere ripagati.

È per questo che si dice, forse lo hai sentito già, che il denaro è debito. Sono la stessa cosa. Prendi in mano una banconota e osservala. Quella banconota è stata concessa in prestito dalle banche al tuo governo, a patto che il tuo governo, un giorno, ridarà indietro tanto quanto c’è scritto sulla banconota… più gli interessi.

La banca non produce nulla

Voglio ripetere e sottolineare il messaggio centrale di questo articolo: la banca non produce alcun valore utile per la società. Al meglio, può essere definita una scroccona che fa soldi grazie al lavoro degli altri, un parassita a tutti gli effetti. Ciò di cui la gente ha realmente bisogno sono cibo, vestiti, medicina, tecnologia, cultura, arte, e non di un circo che fa girare delle cartacce avanti e indietro.

I più umili tra i lavoratori, come il calzolaio che ripara scarpe, o il contadino che pianta patate, producono un valore immenso per la società rispetto a quello della banca, la cui azione pratica consiste solo nel movimentare soldi.

Lavori in banca?

Tutte le mattine milioni di persone nel mondo si svegliano, salgono in macchina e vanno a lavorare per una banca. File agli sportelli, computer che macinano dati, dirigenti in riunione, sarebbe bello avere un’animazione che mostrasse quanto movimento causa quotidianamente il sistema bancario nel globo. Per rendersi conto, appunto, di quante energie vengono risucchiate da questa industria che produce il nulla galattico, a parte smuovere denaro. Sarebbe comico e tragico contemporaneamente.

Ora, e se tu ci sei dentro in questa industria? E se sei un impiegato di sportello? O un revisore dei conti? O un dirigente di filiale? O sei un super-capo della banca centrale europea? O addirittura vieni da una famiglia di banchieri?

In questo caso io direi che ci sono due possibilità.

La prima possibilità è che ti trovi in quel posto perché sei inconsapevole della vera natura dell’azienda per cui stai lavorando ogni giorno (o almeno lo eri prima di leggere questo articolo). Questa inconsapevolezza è molto frequente ai livelli più “bassi” della catena, ma sono sicuro che anche molti dirigenti lavorano per una banca senza essere pienamente coscienti di quale sia la vera identità dell’azienda per cui lavorano.

Ho fatto parte di questo gruppo anch’io. Io mi sono ritrovato a lavorare in una banca in passato. In realtà come consulente esterno, per pochi anni, e in ambito informatico, ma sono stato senz’altro una piccola parte attiva di questa industria.

Proprio in quegli anni ho capito cosa significasse “banca”, e questa comprensione è stata per me una delle motivazioni più forti a lasciare quel lavoro. A me piace pensare di poter dare, col mio lavoro, un contributo a rendere il mondo un posto più bello, ad aiutare gli altri, a produrre qualcosa che possa avere un impatto vero sulla vita delle persone.

L’idea di usare il mio tempo -e il mio talento lavorativo- in un circo che fa girare cartacce avanti e indietro la trovo veramente deprimente. Mi piace quel che dice il professore de l’attimo fuggente: la vita è una grande poesia, in cui ciascuno di noi ha la possibilità di aggiungere un verso. Io non voglio certo che il mio verso sia aver passato 40 anni a manipolare inutili cartacce. Oggi riesco a immaginare un milione di altri modi per dare più valore alla società di quanto farei lavorando in una banca. Un esempio è fornire educazione, scrivendo articoli come questo.

La seconda possibilità è che vivi nella negazione. Sai come funziona veramente il sistema bancario, ma metti a tacere ogni voce che ti dice che stai contribuendo col tuo lavoro a una causa futile.

Le risorse che usa la tua banca potrebbero essere usare per creare benessere concreto, per rendere felice la gente, anziché indebitarla? Preferisci non pensarci. Metti la cravatta e vai al lavoro senza farti troppe domande. Un po’ come chi mangia carne prodotta industrialmente, che quando gli dici “ma sai come viene prodotta?” risponde “oh non voglio saperlo, se no non mangio più niente”. Pillola azzurra, insomma.

Che vantaggio c’è a saperlo?

Voglio chiarire una cosa: le persone che capiscono come funziona il sistema bancario e a cosa servono le banche (a una beneamata mazza) sono una minoranza oggi, e saranno una minoranza ancora per un pezzo. La maggioranza della popolazione non è ancora in grado di capire questo funzionamento, o non è interessata a capirlo.

Se tu invece sei tra quelli che questa comprensione l’ha raggiunta -e a questo spero di aver dato un piccolo contributo io- questo in che posizione ti mette?

In realtà, continui a giocare in un mondo in cui la banca fa parte delle regole. Difficilmente riuscirai a fare qualunque cosa senza dover entrare in contatto con la banca. Lo stipendio di lavoro viene accreditato direttamente in banca. Devi fare assegni dalla banca per comprare casa. Tutti continuano a considerare le banconote cartacee degli oggetti di valore, per cui te le chiederanno per darti qualunque bene o servizio in cambio.

Però puoi fare diverse cose. Innanzitutto, se come me pensi che il senso della tua vita sia regalare al mondo i tuoi talenti unici e meravigliosi, smetterai di impiegare questi talenti in una banca, se è lì che lavori.

Qualche tempo fa vidi un’intervista a un personaggio, non ricordo chi fosse, che alla domanda “cosa farebbe se venisse eletto presidente della Federal Reserve?” aveva risposto “la chiuderei”. Ho pensato che fosse un’ottima risposta, perché è quel che farei anche io se venissi messo a capo di una simile mega-associazione bancaria.

Altra cosa, puoi smettere di sovvenzionare questo inutile circo con i tuoi risparmi. Cosciente che tutto il mondo siede su un’enorme palla di carta che potrebbe bruciare da un momento all’ altro, puoi trasformare i tuoi risparmi in commodities (come l’oro e l’argento) che mantengono il loro valore nel tempo, anziché continuare a concentrarti sui soldi moderni che invece perdono valore costantemente, ogni giorno, proprio perché quel valore è soggetto alle decisioni del governo e delle banche.

Capire quanto è volatile il valore del denaro moderno ti libererà da una distrazione enorme. Ti farà dare più valore ad altre cose, ad esempio il tuo tempo. Ti farà rendere conto che l’ indottrinamento che hai ricevuto fin da piccolo, secondo cui il denaro è così importante, è appunto solo un indottrinamento. Una volta che rivaluti il tuo tempo, puoi impiegarlo in attività che rendono la vita molto più divertente e avventurosa. E questo mi pare un bel vantaggio.

Letture utili

Per approfondire e capire meglio il sistema bancario suggerisco due ottimi libri: The real story of money, health and religion di Loren Howe e You can profit from a monetary crisis di Harry Browne, che contiene suggerimenti molto intelligenti su come gestire i tuoi risparmi. Nel primo libro invece è riportata una citazione famosa che traduco qui in italiano:

E’ abbastanza un bene che la gente della nazione non capisca il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che ci sarebbe una rivoluzione prima di domani mattina. -Henry Ford-

La dice lunga. Lunghissima!


Note:

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