Qual’è la tua etica lavorativa?

Lavoreresti per una compagnia che produce armi? Sei lì ad assemblare pistole e fucili, che verranno usate in guerre per uccidere soldati ma probabilmente anche molti civili, e molti bambini. Lo stipendio è buono e l’ambiente di lavoro confortevole comunque.

etica-lavorativa-fronteForse no, ma lavoreresti per quella compagnia solo come contabile invece? Non sei lì ad assemblare pistole fisicamente, ma a lavorare su un computer in uno dei loro uffici, con file excel e roba simile. Il tuo lavoro contribuisce ancora alla causa di una compagnia che uccide persone per affari, ma tu non tocchi mai le armi personalmente.

Ancora no? Ok, allora che ne dici delle sigarette? Lavoreresti per una compagnia che produce sigarette? Anche loro ti offrono un buono stipendio e un ambiente di lavoro confortevole. Stai ancora lavorando per una compagnia che uccide persone per affari: solo molto molto lentamente, e in un modo che è socialmente accettato. Forse non è il lavoro creativo che avevi sognato… ma se lo stipendio è buono… forse non ti dispiacerebbe, non è così?

Che ne dici del gioco d’azzardo? Accetteresti un lavoro in cui produci macchine per il video poker? A questo è molto più facile dire di si: la tua compagnia non sta nemmeno danneggiando la salute di nessuno in questo caso, si sta solo approfittando di persone che non sono coscienti di come funziona la statistica di quelle macchine. Un buono stipendio ti farebbe sentire OK col fatto di fornire il tuo lavoro a tale compagnia?

Prossimo: diresti di si a un lavoro nella pubblica amministrazione? Qui lavoreresti in un tipico ufficio pigro del governo: il lavoro è molto stabile e un buono stipendio è sempre garantito: sia che tu lavori duramente o a malapena. Occasionalmente puoi anche avere l’impressione di essere produttivo, ma gran parte del tempo realizzi che il tuo intero ufficio non sta facendo nulla per la società (a parte tenere una dozzina di impiegati occupati a mischiare carte).

La penultima proposta è lavorare per un ristorante che serve cibo di alta qualità: gustoso, salutare e prodotto sostenibilmente. Sei tornato al settore privato, ma questa volta non solo la tua compagnia non è dannosa o improduttiva, sta persino producendo del valore per la società (il cibo di alta qualità). In questo caso però lo stipendio è solo mediocre, e devi lavorare tanto. Come ti senti rispetto a questa proposta? Ti attrae più o meno delle precedenti?

E domanda finale: lavoreresti per un’organizzazione noprofit senza nessuno stipendio? Nessuno stipendio significa che probabilmente devi usare il tuo tempo extra per generare reddito in qualche altro modo. L’organizzazione aiuta le persone che hanno bisogno e l’ambiente, ma per te individualmente questo significa lavoro duro e parecchie situazioni difficili da affrontare.

Azione individuale VS azione globale

Mentre esaminavi le proposte precedenti, considerando quali lavori accetteresti e quali no, hai notato che ho formulato le domande in una maniera specifica: non ho menzionato solo il lavoro individuale che faresti (es. assemblare pistole) o le condizioni individuali che otterresti (es. buono stipendio), ho sottolineato anche l’azione globale che la tua compagnia farebbe nella società, grazie anche al contributo del tuo lavoro.

Questo è un punto di vista importante che raramente viene considerato. Quando si tratta di valutare un lavoro, spesso veniamo educati ad adottare una prospettiva ristretta: guardiamo solo l’ufficio in cui ci troviamo, e i colleghi che abbiamo intorno. E se in questa piccola bolla le nostre condizioni personali (stipendio, ambiente di lavoro) sono buone, allora il lavoro è “buono”. Ma raramente includiamo nelle notre valutazioni l’intera entità: la compagnia per cui lavoriamo. Se le diamo il nostro lavoro… che cosa la stiamo aiutando a fare? Che tipo di impatto ha la nostra compagnia nel mondo?

Sono sicuro che molti di noi sarebbero avversi alla proposta diretta di assemblare pistole (specialmente sapendo che verranno usate per uccidere bambini), però la mia impressione è che allo stesso tempo siamo spesso in una situazione che è simile alla situazione del contabile: ci troviamo in un ambiente di lavoro che apparentemente è professionale e inoffensivo, quindi non realizziamo che indirettamente stiamo aiutando qualche entità più grande ad avere un impatto negativo nel mondo.

Ampliare la prospettiva e considerare l’entità più grande è necessario per determinare qual’è la nostra etica lavorativa, perché è il punto di partenza per decidere quanto siamo disposti a scendere a compromessi per mantenere benefici personali.

Personalmente, come esempio, la mia etica lavorativa mi dice di non dare il mio lavoro a compagnie la cui azione globale risulta nella produzione di incoscienza. Conseguenza interessante, questo principio spazza via gran parte dei lavori che esistono oggi, che in mia opinione abbassano sia la coscienza individuale del lavoratore che la coscienza globale dell’ambiente.

La mia etica lavorativa mi dice anche di non dare il mio lavoro a compagnie che sono improduttive e inefficienti, il tipo di compagnie che mi farebbero lavorare molte ore per produrre molto poco. Sapendo quante risorse l’universo ha impiegato affinché io sia qui (cibo, educazione… e naturalmente milioni di anni di evoluzione 🙂 ) mi sentirei davvero male a utilizzarle a non fare niente in un ufficio pigro. Questo secondo principio spazza via un altro grande numero di lavori moderni, che a me sembrano decisamente improduttivi.

Alcuni esempi di lavori che molto difficilmente accetterei perché disallineati con questi principi sarebbero lavorare per: una banca (istituzione parassitica che aggiunge zero valore alla società), un ristorante fast food (non vorrei contribuire a far star male la gente), una farmacia (preferisco educare la gente a evitare le malattie, piuttosto che a curarle quando le malattie le hanno già), un negozio di vestiti come Zara e H&M (troppa attenzione all’apparenza, e davvero non mi piace l’attitudine egotistica che le loro modelle indossano nei manifesti), uno stadio di calcio (sport come il calcio tendono a diventare calamite di massa per l’incoscienza), i notiziari in televisione (propaganda).

E ovviamente non lavorerei per compagnie che producono armi, sigarette, macchine di video poker, e preferisco stare lontano da lavori governativi improduttivi. Potrei accettare uno di questi lavori solo se in stato di bisogno disperato… o forse se mi offrissero uno stipendio talmente enorme che sentirei di poter usare tale stipendio per contrastare queste compagnie più di quanto le aiuterei col mio lavoro.

Anche se decisamente una minoranza, fortunatamente ci sono ancora molti lavori “sopravvissuti” che passano il test della mia etica lavorativa. Per esempio sono generalmente OK con lavori relativi alle faccende domestiche, giardinaggio, assistenza personale, agricoltura, turismo, educazione e arte (speratamente a condizione che questi lavori non servano entità produttrici di incoscienza anch’essi). In effetti faccio anche alcuni di questi lavori occasionalmente, anche se preferisco focalizzarmi su altri lavori che sono il mio forte E che producono reddito passivo.

Lavori non etici

Trovo piuttosto divertente che oggi, quando qualcuno dice che non mangia carne per motivi etici, la gente capisce ed è a proprio agio con la cosa, ma quando io dico che non ho un lavoro per motivi etici, la gente mi guarda stranamente.

Ma questa è davvero una delle mie ragioni principali: mi sentirei davvero male ad avere uno dei tanti lavori che sono comuni sul mercato del lavoro oggi, perché poco importa quanto stabile è la posizione e quanto confortevole è l’ambiente di lavoro, a livello più alto gran parte di questi lavori servono entità come banche, governi, corporazioni, e queste entità creano molti problemi per la società. Io non voglio contribuire a creare problemi.

Anche con il commercio in generale, un grande settore che impiega il lavoro di molte persone, tendo a sentire resistenza. Secondo me molti negozi che esistono (fisicamente nelle strade, o virtualmente su internet) vendono una quantità impressionante di oggetti non necessari, quindi lavorare per uno di questi negozi  significherebbe partecipare alla loro “cattiva” causa: il materialismo. E io vedo davvero il materialismo, in altri termini l’eccessivo focalizzarsi a possedere oggetti, come una grande fonte di infelicità per le persone e di incoscienza in generale.

La tua etica VS l’etica dei tuoi colleghi

Una citazione popolare di Jim Rohn è: sei la media delle 5 persone con cui spendi gran parte del tempo. Mi sembra che abbia molto senso.

Se spendi molte ore a settimana in un posto di lavoro, riesci a riconoscere che sei inevitabilmente influenzato dai tuoi colleghi? E se i tuoi colleghi hanno -in media- un’etica che è molto diversa dalla tua, quali sono le conseguenze su di te?

Io personalmente ho sperimentato grosse difficoltà in un precedente lavoro corporativo. Mi ci è voluto del tempo a realizzare che c’era una differenza problematica tra i valori che tipicamente circolavano in quell’ambiente lavorativo e i miei propri valori. Per esempio, nelle relazioni con clienti, manager e colleghi, frequentemente rilevavo una mancanza di autenticità che mi infastidiva.

Specialmente nelle riunioni, le persone difficilmente dicevano quello che stavano veramente pensando, e le bugie erano una pratica standard, per esempio per evitare di ammettere responsabilità nei ritardi a completare i progetti. In quelle situazioni, a volte mi “ribellavo” e dicevo comunque quello che stavo pensando, ma il più delle volte mi facevo trascinare dal flusso e dicevo anch’io molte bugie, per evitare discussioni continue. Sfortunatamente questo stava influenzando anche la mia vita personale, infatti mi accorsi che il numero di bugie che dicevo anche nella mia sfera privata stava aumentando, perché mi ci stavo abituando.

Penso che in generale sia molto difficile mantenere l’integrità e rimanere leale ai tuoi principi se nel tuo posto di lavoro vedi tutti gli altri andare costantemente contro quei principi. Per esempio, ancora nel caso specifico dell’autenticità, puoi provare ad essere autentico quanto vuoi nel tuo lavoro, ma il problema è a più alto livello: il tipo di lavoro stesso, il settore in cui ti trovi. Alcuni posti di lavoro sono inevitabilmente condannati ad essere pervasi da non autenticità perché appartengono a uno stabilimento che è inerentemente basato su una bugia.

Questo è il caso, ad esempio, dell’intero stabilimento bancario, che siede sulla bugia che il denaro cartaceo sia garantito da qualche valore. Questa bugia alla radice inevitabilmente raggiunge tutti i livelli dello stabilimento, dalle riunioni al vertice dei banchieri d’elite, alle relazioni tra “semplici” impiegati di banca ai livelli più bassi: in generale saranno tutti più proni a mentire rispetto, per esempio, alle persone che lavorano nell’agricoltura.

Similarità esistono in altri settori: la politica (siede sulla bugia che gran parte dei politici lavorino per servire i cittadini piuttosto che se stessi), i notiziani dei mass media (siedono sulla bugia che siano prodotti per informare il pubblico), la pubblicità (le bugie sono la fondazione dell’intero business), e così via.

Alcuni settori in generale hanno un cattivo karma, quindi se lavori in quei settori -a qualunque livello- metti te stesso in una situazione i cui i tuoi valori vengono costantemente messi alla prova. Come si suppone che tu mantenga una forte etica lavorativa lì dentro? Non sarebbe più facile semplicemente migrare a un altro settore con un karma migliore?

Ultime domande

Voglio finire questo articolo proprio come l’ho iniziato, con alcune domande.

Cosa sei disposto a fare in cambio di uno stipendio?

Se hai un lavoro, sia che tua stia lavorando come impiegato che come imprenditore, che cosa fa la tua compagnia? Che tipo di impatto ha nel mondo: positivo, negativo, irrilevante? La tua compagnia promuove il materialismo e il consumismo, rendendo la società più miserabile? Promuove scienza e arte, rendendo la società più felice?

In che direzione sta spingendo la tua compagnia, e di conseguenza in che direzione stai spingendo anche tu dandole il tuo lavoro? Se stai lavorando dentro una bolla confortevole ma quella bolla è inclusa in una grande cattiva bolla, questo è OK per te? È in linea con la tua etica lavorativa?

La tua compagnia aggiunge valore al mondo, sottrae valore dal mondo, o forse non sta facendo niente di significativo, cosicché se tu e i tuoi colleghi andate a lavoro ogni giorno o no… la società fuori non noterebbe nemmeno la differenza?

E quelle persone che accettano lavori difficili per organizzazioni noprofit -senza nemmeno venire pagati-, qual’ è la loro motivazione?


Audio:

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5 Idee fresche per imprenditori

1. Micro casa da affittare. Avere una proprietà da affittare per brevi periodi a non residenti (turisti, viaggiatori d’affari…) è ottimo per produrre reddito passivo. Oggi ci sono molte piattaforme online specializzate negli affitti brevi, come il famoso Airbnb. Però gli immobili sono costosi. Possedere una proprietà tradizionale da affittare, in un’area che ha abbastanza domanda da parte dei viaggiatori, usualmente richiede un grosso investimento iniziale.

idee-per-imprenditori-micro-casa-da-affittare-tLe micro case possono essere una soluzione brillante. Sono case molto piccole che rispondono a una filosofia minimalista, molto attraenti per le persone con una mentalità “green” e a cui piacciono gli stili di vita alternativi. Puoi comprare una micro casa, sono decisamente più economiche delle case tradizionali, o anche costruirne una tu stesso e creare un gioiello architettonico unico, e con un budget molto piccolo ritrovarti già una proprietà elencata e attiva su Airbnb.

Questa è un’ottima idea, la sfida principale è dove piazzare la tua micro casa: usualmente non puoi posizionarla nel bel mezzo di una città, o violeresti regolamenti locali, ma allo stesso tempo non vuoi posizionarla troppo lontana dal centro, in campagna, o probabilmente non ci sarà abbastanza domanda da parte dei viaggiatori. Se puoi comprare (o affittare) un pezzo di terra proprio in prossimità di una città, trovando quel posto giusto che si trova non troppo vicino e non troppo lontano, è perfetto!


2. Petting zoo. In caso non te ne sia accorto, l’intrattenimento per bambini è una nicchia calda. I genitori sono costantemente in cerca di attività per i loro figli che siano divertenti, sicure, e possibilmente educative. Ma mentre oggi c’è un’enorme offerta di intrattenimento virtuale (videogiochi, tv…), molti genitori faticano a trovare attività eccitanti per i loro bambini nella vita reale, specialmente quelli che vivono in città. Una ottima idea è creare un petting zoo per queste famiglie.

idee-per-imprenditori-petting-zoo-tUn petting zoo non deve necessariamente avere animali esotici o costosi: molti bambini che vivono in città non vedono o toccano mai un animale reale in ogni caso, quindi saranno super felici di coccolare anche animali comuni come galline, conigli, caprette, tartarughe. È un vero tipo di impresa che produce felicità: poche cose possono essere terapeutiche -anche per gli adulti- come stabilire un contatto con un animale! Ammetto che sono molto parziale nel dire che questa è un’ottima idea: amo la natura e mi piacerebbe molto creare una impresa di questo tipo in futuro (potrei finire per farlo).

Una mossa furba è introdurre nel tuo petting zoo anche semplici attività educative, per esempio mostrare semi germinati, spiegare come le galline fanno le uova, fornire educazione di base sull’alimentazione, etc… Questo “fattore educativo” probabilmente compiacerà anche i genitori, e renderà il tuo zoo ancora più attraente. Nota che la sfida principale con questa idea è ancora la località: devi trovare un po’ di terra in periferia di una città dove costruire il tuo petting zoo, facile da raggiungere per le famiglie con una breve gita.


3. Mini distributori automatici. Al momento in cui scrivo questo, praticamente tutti i distributori automatici che vengono venduti sul mercato sono grandi, ingombranti, visto che sono pensati per bar/ristoranti ed edifici pubblici. I pochi esistenti che sono piccoli abbastanza da poter essere piazzati su un tavolo sono ridicolmente in sovrapprezzo, e vendono solo una gamma molto limitata di prodotti, come caffè e bevande in lattina, o sono appena poco più che giocattoli che distribuiscono caramelle.

idee-per-imprenditori-mini-distributori-automatici-tMa visto che sempre più persone affittano le loro case su piattaforme come Airbnb, sempre più persone saranno interessate a installare mini distributori automatici per proporre ai loro ospiti una gamma di prodotti come souvenir turistici, libri, snack. Non hanno abbastanza spazio per una macchina gigante alta 1 o 2 metri, ma se possono trovarne una piccola per la loro cucina saranno molto interessati a comprarla.

Il grandioso e ovvio beneficio dei distributori automatici è che generano reddito passivo. Ovviamente: un mini distributore automatico in uno spazio piccolo come una casa privata genererà solo un mini reddito passivo, magari tipo 10-20 euro al mese, ma visto che il reddito è così tanto passivo, molte persone saranno comunque interessate ad averlo. Ti divertiresti a produrre mini distributori automatici? Considera bene l’idea, sento che venderebbero molto bene.


4. Escape room. Un’altra idea per un’impresa che sarebbe molto divertente e che richiede solo un piccolo investimento: è di nuovo intrattenimento nella vita reale, ma questa volta per adulti. A chi non piace giocare all’investigatore e risolvere misteri? Le escape rooms sono stanze in cui i partecipanti sono “intrappolati”, visto che le porte sono serrate o magari non esistono affatto apparentemente, e devono trovare una via di fuga entro un certo periodo di tempo, tipo 1 ora.

idee-per-imprenditori-escape-room-tLa stanza può avere un infinito numero di stili: da una normale stanza di casa, a un ufficio, a un castello, a una giungla, a uno scenario futuristico. Sfiderà i suoi prigionieri con una serie di enigmi, e solo risolvendo questi enigmi i prigionieri troveranno la chiave per fuggire in tempo e raggiungere la “salvezza”.

C’è un enorme spazio per la tua creatività qui: gli enigmi possono prevedere la cooperazione tra i partecipanti ma anche la competizione, uno dei partecipanti potrebbe essere tuo complice e creare disordini nel gruppo, la chiave potrebbe essere una chiave fisica, nascosta da qualche parte, o una parola segreta da pronunciare, la via di fuga potrebbe essere una porta regolare, un buco nascosto sotto un divano, o potresti far crollare le pareti della stanza come gran finale quando i prigionieri risolvono l’ultimo puzzle.

La fantasia è l’ingrediente più importante per il successo qui. Puoi decisamente cominciare in piccolo e creare una escape room con un budget minimo, finché i suoi enigmi saranno divertenti e intriganti per i partecipanti, poi più tardi potrai comprare decorazioni più costose ed effetti speciali, e certamente replicare il processo e costruire una seconda… terza… quarta… escape room con temi differenti.


5. Mobili inusuali. Produrre e/o vendere mobili è un’idea di business intelligente per diverse ragioni, una notevole è che i mobili non scadono. Sono qualcosa che una volta che li hai prodotti richiedono praticamente zero manutenzione, possono sedersi lì in negozio per sempre finché vengono venduti. Considera quanto meno lavoro è richiesto, ad esempio, rispetto a un negozio di alimentari che ha costantemente bisogno di rimpiazzare i cibi scaduti.

idee-per-imprenditori-mobili-inusuali-tSe entri nel mercato dei mobili ti ritroverai a fronteggiare la competizione di giganti come IKEA, ma non c’è bisogno di spaventarsi: loro producono solo mobili “standard” e piuttosto noiosi in grandi quantità, mentre tu puoi creare pezzi fantasiosi e strani, mirando alla nicchia del lusso. Ci sono sempre persone ricche a caccia di qualcosa di diverso e speciale.

Se ti piace il lavoro manuale in effetti puoi anche creare i mobili tu stesso, magari puoi cominciare producendo mobili di piccolo taglio in una officina, e poi gradualmente spostarti verso mobili più grandi e ambiziosi (da vendere a prezzi più alti). In ogni caso considera che anche solo vendere mobili in un negozio, fatti da qualcun altro, è una buona mossa: i mobili stanno seduti lì e si prendono cura di loro stessi, occasionalmente gestirai i clienti che entrano, per il resto puoi semplicemente lavorare a qualcos’altro al computer nel retro del negozio.


Note: Spesso ho più idee imprenditoriali di quante ne possa realizzare io stesso. Ho deciso di condividere queste buone che ho avuto nell’ultimo periodo, visto che so che a molti amici e conoscenti piacerebbe lasciare i loro lavori da impiegati e avviare un’impresa propria.

Relativi: Come guadagnare senza lavorare

Come guadagnare senza lavorare

come-guadagnare-senza-lavorare-fronteGuadagnare senza lavorare è perfettamente possibile, ed è anche un modo molto intelligente di guadagnare.

Non è necessario fare alcuna truffa o niente di illegale, e lo specifico perché, in effetti, dietro questa idea di truffe ce ne sono parecchie. In questo articolo vi spiego invece come riuscirci, dandovi così tanti motivi per guadagnare denaro senza avere un lavoro “regolare”, che avere il proverbiale ‘posto di lavoro‘ non vi sembrerà più una fortuna, ma una sciagura, come sembra a me oggi!

Poiché dico spesso che è necessario liberarsi delle zavorre stupide per fare spazio a sostituti intelligenti, voglio iniziare spiegando perché guadagnare denaro tramite un posto di lavoro è il modo più stupido di guadagnare. E qui mi riferisco al tipico lavoro impiegatizio, in cui state chiusi 40 e più ore a settimana in un ufficio o un cantiere, spesso con i vostri accessi monitorati da un tesserino magnetico o dal capo.

(se state guadagnando denaro proprio in questo modo, non prendetela male. È facile cadere in questo meccanismo, infatti anch’io ho passato anni ingabbiato in ufficio prima di arrivare alle conclusioni che sto per spiegare.)

Perché è stupido? Semplice: perché guadagnate denaro soltanto quando state lavorando. Non vi accorgete che questo è un problema? Il denaro fluisce verso di voi soltanto fin quando siete a lavoro. Nel momento in cui posate la penna e uscite dall’ufficio, smettete di guadagnare. Appena abbandonate gli strumenti e uscite dal cantiere, il denaro smette di entrare nel vostro conto.

Così sono concepiti molti lavori: venite pagati a ore, il compenso viene vincolato al tempo che spendete a lavoro. E non vi sembra una fesseria questa?

Avete mai pensato, invece, che potreste guadagnare denaro anche quando NON state lavorando? Mentre dormite magari? Mentre siete in vacanza? Mentre passate il tempo con la vostra famiglia? Beh pensateci adesso perché è possibile, e in effetti nel mondo lo fanno già molte persone. Se volete riuscirci anche voi tutto quello che dovete fare è passare da sistemi che producono reddito attivo a sistemi che producono reddito passivo.

Il classico lavoro impiegatizio è appunto un sistema che produce reddito attivo, perché guadagnate solo quando state attivamente lavorando. Elenco in un altro articolo i tantissimi motivi per cui questo modello lavorativo è spesso fallimentare, ma qui voglio sfatare un mito al suo riguardo, scioccandovi con un’eclatante rivelazione:

Al mondo non frega una gran mazza di quante ore passate in ufficio

In realtà, solo a una misera manciata di persone interessa quanto tempo trascorrete a lavoro. Tra queste c’è il vostro capo, che spesso è uno di quelli a cui hanno fatto il lavaggio del cervello a sua volta, facendogli credere che questo modello lavorativo sia l’unico possibile. E tra queste ci sono anche i vostri colleghi, che spesso odiano il proprio lavoro, ma inconsciamente diventano parte attiva di un sistema lavorativo schiavistico perché controllano l’uno gli spostamenti dell’altro, per assicurarsi che anche gli altri ne soffrano.

E tutto il resto del mondo? Ci sono tantissimi settori in cui il resto del mondo non saprà mai quante ore ci avete messo a produrre il bene/servizio che state producendo, oppure ne sarà del tutto disinteressato. L’unica cosa che interessa al resto del mondo, infatti, è il bene/servizio stesso. Se lo ritiene valido lo comprerà comunque.

Forse per voi questo articolo vale di più, se vi rivelo che anziché solo un’ora ci ho messo dieci ore a scriverlo? Forse il pane che comprate dal fornaio vale di più, se scoprite che anziché mezz’ora ci ha messo tre ore a farlo? Decidete di comprare il pane in base al sapore… o in base a quante ore il fornaio ha lavorato per produrlo?

È evidente che questa idea di vincolare il denaro che guadagnate a quanto tempo passate attivamente a lavorare è una stupidaggine. Poco importa che il sistema scolastico vi abbia addestrati proprio a cercare un lavoro a ore, e poco importa che “tutti” guadagnino denaro proprio in questa maniera.

Il fatto che “tutti” vendano il proprio tempo non rende vendere il proprio tempo una buona idea, anzi è proprio la zavorra stupida di cui dovete liberarvi se volete fare posto a un modo diverso di produrre reddito, il sostituto intelligente che vi porta effettivamente a guadagnare denaro senza lavorare. Il sostituto in questione è un sistema che crea reddito passivo.

Cos’è il reddito passivo?

Il reddito passivo è quello generato da un sito web su cui vengono posti degli annunci pubblicitari (i “banner”). Se il sito funziona e ha contenuti interessanti, la notte state effettivamente dormendo mentre dall’altra parte del mondo, diciamo a Singapore, un asiatico clicca sul vostro annuncio e vi fa guadagnare qualche centesimo. Avete guadagnato nel bel mezzo di una dormita.

Il reddito passivo è quello generato da un appartamento, di cui siete proprietari o di cui avete anche solo il permesso a subaffittare, che date in affitto a qualcuno. Periodicamente riceverete dall’ affittuario dei pagamenti, senza che ci sia stato effettivamente bisogno di lavorare da parte vostra, a parte organizzare sporadiche manutenzioni.

Un distributore automatico di snack, piazzato in un edificio pubblico, è una fonte di reddito passivo semplice ed efficiente. Periodicamente dovete rifornirlo di snack, ma per tutto il resto del tempo non avete più bisogno di lavorarci: potete riposare o dedicarvi ad altre attività, nel frattempo il distributore continua comunque a generarvi reddito.

Tutti i prodotti che derivano da opere creative, ad esempio i libri che scrivete, la musica che componete, i film che producete, una volta che sono stati completati e messi sul mercato vi faranno guadagnare senza più lavorare. Ad ogni acquisto, ascolto o visione, vi verranno versati i diritti d’autore (le cosiddette “royalties”). A volte non avete nemmeno la necessità di creare opere nuove, ma potete sfruttare le opere di dominio pubblico, come ad esempio la musica classica antica, per creare un sistema di reddito passivo.

Gli investimenti finanziari costituiscono un’altra fonte di reddito passivo. Esempi di questo tipo sono i metalli preziosi, le valute estere, le azioni. Li comprate in un certo momento, poi con il passare del tempo -tempo in cui non avrete lavorato- il loro valore cresce.

Notare che quest’ultimo è un campo un po’ spinoso: è necessario parecchio tempo per decifrare il mondo della finanza, circondato da un sacco di informazioni false e fuorvianti, prima di investire in modo intelligente. Naturalmente, se siete intrappolati in un lavoro d’ufficio 40 ore a settimana vi negate ogni possibilità di decifrare alcunché, proprio perché siete troppo occupati a vendere il vostro tempo al datore di lavoro e non avete tempo per informarvi seriamente su cos’è meglio acquistare.

Si possono fare molti altri esempi: investimenti in domini internet, opere d’arte, brevetti su invenzioni, acquistare macchinari industriali e darli in affitto, in generale moltissimi lavori imprenditoriali producono reddito passivo, ma non intendo elencarli tutti adesso, lo farò probabilmente in un altro articolo. Qui voglio invece evidenziare alcuni aspetti importanti che hanno in comune le fonti di reddito passivo.

In nessun caso si guadagna senza lavorare mai

Anzi, molti di questi sistemi richiedono un lavoro extra soprattutto nella fase iniziale, per essere “lanciati”. Però una volta che sono lanciati…

Si guadagna senza lavorare per tutto il resto del tempo

Questo secondo fatto è quello che vi farà tuffare anima e corpo nella missione di creare dei sistemi di reddito passivo, se come me attribuite un valore gigantesco alla possibilità di liberarvi di un insensato lavoro a ore. E’ vero, dovete stringere un po’ i denti all’inizio, ma il fatto che poi possiate seguitare a guadagnare senza più lavorare per anni, spesso anche per tutto il resto della vita, è veramente clamoroso.

Partiamo dalla creazione. Costruire un sistema che generi reddito passivo può richiedere sforzi iniziali notevoli. La natura degli sforzi dipende dal tipo di sistema che scegliete. Ad esempio, mettere su un sito web ha il vantaggio che ha un costo iniziale bassissimo (hosting + dominio) ma richiede senza dubbio molto impegno nella prima fase per riempirlo con contenuti di alta qualità, originali, che attirino molti utenti di internet.

Comprare un appartamento da affittare richiede un grosso investimento iniziale (considerate però che durante i periodi di “crisi” potete riuscire a comprare con poche decine di migliaia di euro) e anche un certo stress per trovare l’ immobile giusto, trattare con agenti immobiliari, i notai e fare pratiche legali.

Entrare nel settore dei distributori automatici può essere difficile, perché molti edifici pubblici sono già gestiti da grandi aziende ben inserite “nel giro”, e queste difficilmente lasciano spazio a nuovi concorrenti. Dovete fare qualche sforzo extra per trovare nuove opportunità. Ad esempio potete iniziare mettendo un distributore nella scuola di musica di un vostro amico, o nell’appartamento turistico -in cui c’è un frequente ricambio di ospiti- di un vostro parente.

Produrre opere creative non è certo facile, ci vuole talento per creare musica, film, o libri che la gente sia disposta a pagare (è anche vero che difficilmente riuscirete a sviluppare alcun talento creativo restando chiusi in ufficio, a fare lavoro ripetitivo). Anche “ri-confezionare” opere di pubblico dominio in modo che piaccia alla gente comporta una certa dose di lavoro.

Gli investimenti di natura finanziaria costano studio. Tanto studio per capire come funziona la finanza, quali prodotti acquisiranno davvero valore nel tempo, e quali prodotti vanno evitati. Evitare i consigli di moltissimi consultenti finanziari che popolano gli uffici postali e bancari può essere un ottimo inizio. Suggerisco invece di iniziare capendo la differenza -fondamentale- tra finanza e economia reale.

Insomma la fase più difficile è indubbiamente quella iniziale, di lancio. Però una volta superata questa fase è effettivamente tutta in discesa: il sistema che avete costruito continua a distribuire valore senza che sia più necessario il vostro continuo intervento, e a questo punto voi venite ricompensati per il valore che esso distribuisce, piuttosto che per il tempo che passate a lavorare.

“Quanto automatico” deve essere il vostro sistema di reddito passivo lo decidete voi. Il sistema può avvicinarsi ad essere perfettamente passivo, ovvero una volta creato non è praticamente mai più necessario che ci lavoriate e tutto quello che fate è riscuoterne i guadagni, ad esempio gli investimenti finanziari o i diritti d’autore su un libro.

Il sistema può invece essere parzialmente passivo, ad esempio un sito internet può farvi guadagnare denaro senza che ci lavoriate per la maggior parte del tempo, ma sono comunque necessari degli aggiornamenti periodici. Un appartamento che affittate fa fluire denaro verso il vostro conto per la stragrande maggioranza del tempo mentre voi state facendo altro, però di tanto in tanto dovete fare manutenzione o occuparvi di eventuali problemi dei coinquilini.

Io naturalmente consiglio di creare dei sistemi di reddito passivo che siano in linea con i vostri interessi, in questo modo anche se questi sistemi non sono passivi al 100% avrete voglia di lavorarci sopra per mantenerli, o addirittura migliorarli.

Ricordate sempre che la qualità di ciò che producete, qualunque bene o servizio esso sia, decolla se ci lavorate con passione. Per questo io penso che se molte persone raggiungessero la libertà economica smettendo di guadagnare denaro tramite “posti di lavoro”, e iniziassero a guadagnarlo invece tramite sistemi basati sulle loro passioni e talenti, la società intera ne trarrebbe un grosso beneficio. Semplicemente, ci sarebbero molti più beni e servizi di qualità a disposizione nel mercato.

Dissociate il vostro reddito dal vostro lavoro

separazione-guadagno-lavoroIn generale, io trovo molto desiderabile che il mio reddito sia il più possibile dissociato da quanto tempo lavoro e da quale posto lavoro. Voglio invece guadagnare denaro in proporzione al valore che produco e che consegno alla gente. Proprio perché mi sono reso conto, come scrivevo sopra, che alla gente tutto sommato non importa come io abbia prodotto quel valore, ma importa del valore stesso.

Trovo anche desiderabile che ci siano dei sistemi automatizzati (e la crescente tecnologia è un alleato formidabile in questo) che si occupano di distribuire alla gente il valore che produco, cosicché io possa nel frattempo dedicare la mia vita ad attività che mi rendono felice. Ad esempio scrivere, viaggiare, produrre video comici, stare con la famiglia e gli amici sono tutte attività che mi rendono felice.

Fatevi pagare il valore che producete, non il tempo che passate in ufficio

Questo l’ ho messo in blu perché lo ritengo il suggerimento chiave di questo articolo. Concentratevi sul creare e poi distribuire valore alle persone, anziché preoccuparvi di rispettare degli orari settimanali che interessano solo a un piccolo gruppo di impiegati d’ufficio (su una popolazione mondiale di miliardi).

Il valore è quello che le persone desiderano o di cui hanno bisogno. Finché vi occuperete di creare e distribuire valore alla gente, troverete sempre facilmente modi di guadagnare denaro senza lavorare per la maggior parte del vostro tempo. Questo proprio perché voi potrete occuparvi soltanto di creare il valore (avviando i sopra-citati sistemi passivi), e potrete delegarne invece la distribuzione alla tecnologia o a collaboratori.

Ad esempio, se scegliete di generare reddito passivo tramite un sito web, dovete solo creare il sito e riempirlo di contenuti. Usate l’accortezza di creare contenuti con validità di lunga durata (ad esempio mi aspetto che questo articolo continuerà ad essere interessante per moltissimi anni, se scrivessi un articolo sull’ ultimo modello di cellulare perderebbe ogni interesse all’ uscita del modello successivo). Una volta che il sito è pronto ci pensa il server a distribuirne il valore a una platea vastissima, tra l’ altro a costi ridicoli.

Un esempio meno virtuale è quello dell’appartamento in affitto. Voi create il “valore” acquistando l’appartamento, ristrutturandolo, arredandolo, installando tutti i servizi. Dopodiché potete pagare un’ agenzia per occuparsi di distribuire tale valore: un agente si occuperà di trovare i coinquilini, assisterli, fare manutenzioni, pulizie periodiche, o altri servizi che potete concordare.

Caso analogo per i distributori automatici: potete delegare a un collaboratore le operazioni periodiche di rifornimento e rendere l’attività perfettamente passiva. A quel punto voi sarete del tutto svincolati dalla fase di distribuzione del valore.

Dipende molto da voi. Ad esempio, ho degli amici che affittano sistematicamente il loro appartamento a turisti. Per alcuni di loro le manutenzioni e le interazioni con gli ospiti sono piuttosto piacevoli, per cui preferiscono gestire di persona anche questi aspetti della loro attività. In questo modo hanno lo svantaggio di un sistema di reddito solo parzialmente passivo, ma il vantaggio di risparmiare i costi di agenzia.

Altri invece preferiscono delegare tutto a un’agenzia: il loro sistema ha il vantaggio di avvicinarsi a essere perfettamente passivo, ma lo svantaggio di dover pagare l’agenzia.

Quanti sistemi di reddito passivo è meglio costruire?

Io penso che sia senz’altro utile costruire più di un sistema di reddito passivo, in settori diversi. In questa maniera, anche se uno di essi smette di funzionare per cambiamenti che non avevate previsto (ad esempio comprate un immobile in una città turistica per affittarlo, ma dopo qualche anno il flusso turistico di quella città cala drasticamente) avete ancora sorgenti di guadagno che vi permettano di non dover tornare a lavorare a orario.

Esempi di combinazioni sono: immobili in affitto + siti web + metalli preziosi, oppure: pubblicazione libri + pubblicazione filmati su internet + azioni, oppure: distributori automatici + negozi online.

(ricordate sempre di preferire temi sempreverdi per i vostri siti, libri, video, anziché temi di attualità per cui l’interesse nasce e muore nel giro di pochi giorni. Solo i primi sono adatti a produrre reddito passivo, i secondi richiedono continuo lavoro per “inseguire”, appunto, l’ attualità.)

Considerate che ogni sistema vi richiede degli sforzi iniziali per essere creato, per cui non è conveniente puntare alla creazione di 20 sistemi passivi diversi, né d’altro canto è necessario. Spesso 2-3 sistemi passivi garantiscono una buona diversificazione, e possono già produrre guadagni paragonabili a quelli di molti lavoratori dipendenti. Tra l’altro, se come me date più importanza al vostro stile di vita che al denaro, vorrete mantenere le cose più semplici possibile, evitando di creare un impero di sistemi che finirebbero per complicarvi la vita.

Ok, se siete arrivati fino qui a leggere è perché probabilmente quello che ho scritto finora ha parecchio senso per voi. Eppure, forse durante la lettura vi sono venuti due dubbi. Vediamo se indovino quali sono.

In effetti. Guadagnare senza lavorare non è immorale?

“Quello campa di rendita” è di solito una frase detta con un certo biasimo nel linguaggio comune. Siete disposti a essere biasimati? Io campo di rendita per la maggior parte del mio tempo e non mi sento in colpa per questo.

In realtà, mi sento invece piuttosto orgoglioso di aver creato dei progetti (online in internet e offline nella vita reale) che hanno servito migliaia di persone. Di certo mi sentirei piuttosto in colpa se invece, come accadeva quando avevo un lavoro regolare e facevo consulenza negli uffici aziendali, venissi ancora pagato per passare 8 ore “a lavoro”, di cui 4 a produrre realmente e 4 a perdere tempo tra email, telefonino, riunioni insignificanti, social network o a dormicchiare davanti a un monitor causa digestione post-pranzo.

Sono convinto che lavorare poche ore al giorno, sui progetti giusti e nei periodi in cui si ha più energia, sia la vera ricetta per la produttività. E azzardo anche che sarà la tendenza dominante in futuro: le persone lavoreranno poche ore al giorno e quasi esclusivamente in settori creativi (pittura, musica, poesia…), mentre le macchine si occuperanno delle altre mansioni.

Per cui fatevi un bel piacere: anticipate i tempi e risparmiatevi la follia del timbro del cartellino. Molti lavori impiegatizi e improduttivi in cui la gente è intrappolata finiranno comunque per essere svolti dalle macchine. Voi potete concentrarvi ad acquisire la libertà economica già adesso, costruendo sistemi di reddito passivo che fanno del bene a voi stessi e anche agli altri.

Ok, ma non tutti possono lasciare tutti i lavori

Naturalmente ci sono dei settori che non sono adatti a produrre reddito passivo. Un commesso di negozio ha bisogno di essere fisicamente nel negozio durante l’apertura. Un agente di sicurezza aereoportuale ha bisogno di lavorare nei punti di controllo in specifici orari. Un programmatore ha bisogno di essere in ufficio a contatto con i colleghi di progetto, durante il giorno.

In questi esempi c’è necessariamente un forte vincolo tra quanto guadagna il lavoratore e quanto tempo spende sul posto di lavoro.

La notizia è che proprio in questi tipi di lavori, i lavori a reddito attivo, il legame tra reddito e lavoro diventa spesso un ricatto ai danni del lavoratore, che se vuole guadagnare abbastanza denaro per vivere deve lavorare decine di ore ogni settimana, senza avere più tempo per di tutti gli altri aspetti della vita.

Molti lavori a reddito attivo potrebbero già essere svolti in dosi minori, con contratti part-time, e infatti avrebbero molto più senso così. Sfortunatamente viene fatto l’opposto, esiste un sistema insensato che ne regola il mercato. Ma vi pare che una persona debba chiedere il permesso al capo se vuole fare un viaggio per esplorare un po’ il mondo in cui vive (spesso beccandosi un no)? O che addirittura debba chiedere il permesso per passare tempo con famiglia e amici?

Non conviene ripetere in continuazione “odio il mio lavoro” e “odio il lunedì” come fanno in molti. Non siete obbligati a scegliere questo tipo di lavori. Ho scritto questo articolo per farvi vedere invece che già adesso esistono delle alternative, sistemi che realmente vi permettono di guadagnare senza lavorare gran parte del vostro tempo. Guardatevi intorno e inizierete a notare che un sacco di persone vivono in questa maniera.

Se siete incastrati in un lavoro ad ore, iniziate a costruire dei sistemi passivi che vi producano dei flussi di reddito automatico. Appena i flussi saranno sufficienti per sostenere le vostre spese, potrete liberarvi del lavoro ad ore e raggiungere la libertà economica.

Per riuscirci ricordate di concentrarvi sulla filosofia giusta: fatevi pagare il valore che create e distribuite alle persone.


Note: questo articolo è ispirato dal popolare articolo “10 ragioni per cui non dovresti mai trovarti un lavoro” di Steve Pavlina, di cui ho trovato utile scrivere una mia versione personale, un po’ differente.

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