Sogni e indovinelli

Forse siete già familiari con i sogni lucidi. Si tratta di quei sogni in cui magari siete impegnati a fuggire da un mostro che vi insegue, o state volando sopra una città, o magari state semplicemente viaggiando in macchina con la famiglia, ma a un certo punto vi rendete conto che quella situazione non è reale. Improvvisamente, un dettaglio vi sembra esagerato, fuori posto, e scatta la molla: acquisite lucidità e capite di trovarvi dentro un sogno, anziché nella vita vera.

A questo punto possono succedere due cose: la prima è che vi svegliate subito. E questa è decisamente quella che accade più frequentemente. Nel momento in cui acquisite lucidità lo scenario crolla e uscite dal sogno, ritornando in questo mondo.

La seconda cosa che può succedere è che non vi svegliate, almeno non immediatamente. Non svegliarsi una volta che si è acquisita lucidità è estremamente difficile, eppure c’è un grosso premio in palio per chi ci riesce: la possibilità di esplorare e soprattutto manipolare il sogno.

Il bello di non svegliarsi

Io trovo fortemente desiderabile non svegliarmi appena acquisisco lucidità dentro i miei sogni, e non credo certo di essere l’unico. Nel mondo esiste un numero di persone dedite all’onironautica, che provano ad avere sogni lucidi più o meno regolarmente, navigando dentro di essi e manipolandoli a piacimento.

Non è difficile capire il motivo di questo desiderio: dentro un sogno lucido puoi far accadere di tutto secondo la tua volontà, ma proprio di tutto: da fluttuare nello spazio, a chiacchierare con un faraone dell’antico Egitto, a emettere fulmini dalle mani. I limiti di questo mondo spariscono, eppure nello stesso momento “senti” le cose in maniera straordinariamente vivida: proprio come se fossero reali, pur essendo cosciente che non lo sono, visto che sei in uno stato di lucidità.

Se da lucidi avete volato nel cielo, non più costretti dalla forza di gravità che vi àncora al suolo, o se avete gironzolato liberamente sotto i mari, non più vincolati a dover respirare aria, allora sapete bene quanto meravigliose siano le sensazioni che si provano. E per questo probabilmente ve la state godendo così tanto che l’ultima cosa che volete fare è svegliarvi.

In effetti, quando io divento lucido dentro un mio sogno quasi sempre mi precipito a modificarlo e creare una situazione per fare sesso, il che la dice lunga su quanto “altamente spirituali” siano i miei desideri più profondi. Ma quando succede, lo faccio sempre con una certa ansia: so che potrei svegliarmi da un secondo all’altro e perdermi tutto il divertimento.

Mi dico sempre: “mantieni la calma, non agitarti, non svegliarti”, ma alla fine mi sveglio tipicamente nel giro di pochissimi secondi, piuttosto contrariato. La più lunga delle mie esplorazioni/manipolazioni dei sogni è durata forse 10 o 15 secondi.

Avere sogni lucidi è difficile

La dimensione dei sogni lucidi è estremamente affascinante da esplorare, eppure il problema di restarci per più che pochi secondi è già un problema successivo. Il problema principale è proprio avere sogni lucidi, in primo luogo. Infatti di solito solo una percentuale minima dei sogni che facciamo sono sogni lucidi.

Nel mio caso, ho buona memoria della percentuale dei miei sogni in cui ho acquisito lucidità. Ad esempio, ricordo chiaramente un sogno di qualche tempo fa in cui scappavo inseguito da un mostro, spaventatissimo, in cui a un certo momento mi fermato pensando “ehi ma che cavolo mi agito a fare? Questo mostro non può esistere, questo è chiaramente solo un sogno.”, al che mi sono rilassato e poi svegliato, poco dopo.

Sfortunatamente questo tipo di presa di coscienza mi capita raramente. Il più delle volte, dentro i miei sogni, sono talmente occupato a interagire con personaggi assurdi o a partecipare alle avventure più pazzesche, che proprio non mi accorgo che “qualcosa non va”. E quando alla fine del sonno mi risveglio nel mio letto, sono quasi incavolato con me stesso: come ho potuto non accorgermi che quella situazione non era credibile!

E se i sogni servissero a metterci alla prova?

Molte persone, tra cui io, si sono chieste spesso perché sognamo.

E’ affascinante pensare che i sogni siano una prova che ci viene riproposta ogni notte, che superiamo appunto solo accorgendoci di stare sognando, entrando quindi in uno stato di coscienza differente in cui abbiamo accesso a poteri enormi. Ed è affascinante pensare che qualcuno, o qualcosa, proietti ogni notte un’illusione nella nostra mente, lasciando come indizi dei dettagli fuori posto, e che sta a noi notare tali dettagli per accorgerci che stiamo subendo un inganno.

E’ affascinante pensare che i sogni non servano a farci dormire, ma a farci svegliare. Ma non necessariamente a farci svegliare per ritornare subito in questo mondo, ma a farci svegliare dentro i sogni stessi, in modo da imparare a utilizzare il potere di creazione che abbiamo.

In effetti, una possibilità è che i sogni normali, quelli non lucidi, per noi esseri umani non siano nient’altro che l’anticamera a un campo di “esercitazione”, quello dei sogni lucidi, in cui possiamo praticare l’abilità di creare scenari, persone, creature, situazioni secondo la nostra volontà.

Vi suona familiare?

Se conoscete quella che oggi è conosciuta come legge di attrazione, forse il parallelo vi è già venuto in mente a questo punto. La legge di attrazione è il principio secondo cui noi esseri umani creiamo la realtà che ci circonda con i nostri pensieri. Il mondo che abbiamo intorno altro non è che il riflesso del nostro mondo interiore, e il lavoro che facciamo, le persone che incontriamo, le situazioni che ci capitano quotidianamente, sono conseguenza dei pensieri che occupano la nostra mente.

La legge di attrazione è davvero molto popolare, e oggi ha un grandissimo numero di fans, anche se ho l’impressione che ben pochi ottengano risultati.

Il motivo secondo me è che anche se molti dicono di crederci a parole, cercando quasi di autoconvincersi che è così, in verità nel profondo dentro di loro non ci credono. E questo vale parzialmente anche per me: io credo alla legge di attrazione probabilmente molto di più della media delle persone, eppure sono cosciente di non crederci al 100%, non ancora almeno.

Ad esempio, credo di essere fortemente responsabile di quali persone sono presenti nella mia vita sociale, e credo di avere un enorme potere decisionale sulla quantità di denaro che guadagno, e in generale credo che la mia vita sia per molti aspetti meravigliosa proprio perché ho deciso di volerla così. Ma non credo ancora di poter far apparire della materia col pensiero. Potrei dire che ci credo a parole, e in un certo senso sento che “farei bene” a crederci, ma non corrisponderebbe a quello che sento dentro. Ci sono alcuni vincoli di questo mondo che mi sembrano ancora totalmente fuori dal mio controllo.

Eppure so bene che nei miei sogni lucidi invece posso fare tutto, incluso materializzare persone e oggetti, e infatti lo faccio (divertendomi parecchio). Allora chissà che i sogni lucidi non siano appunto una dimostrazione? Una dimostrazione che è possibile fare praticamente qualunque cosa, e che ci suggerisce l’idea di poter seguire un processo simile anche in questo mondo, usando la legge di attrazione.

E se anche questo mondo servisse a metterci alla prova?

All’idea che esistano due livelli, quello interno dei sogni che possiamo riuscire a manipolare diventando lucidi, e quello esterno di questo mondo che possiamo riuscire a manipolare usando le nostre credenze, segue naturalmente l’idea di estendere la struttura e pensare che possano esistere n livelli: altri ancora più interni a quello dei sogni, ed altri ancora più esterni a questo mondo.

livelli-dei-sogniChe esistano degli livelli interni al livello dei sogni in effetti lo sappiamo già: si tratta dei sogni incapsulati, quelli che sperimentiamo quando ci svegliamo da un sogno e ci ritroviamo ancora dentro un sogno. Quindi stavamo sognando di stare sognando. Anche di questi, che tecnicamente si chiamano falsi risvegli, io ho avuto esperienza. E questo tra l’altro è il tema su cui si sviluppa il film Inception, che è basato su un’idea molto originale, seppure a mio parere è stato realizzato in modo molto confusionario.

Che esistano degli livelli esterni al livello di questo mondo, invece, non lo sappiamo bene. Eppure l’idea che proprio questo mondo possa essere anch’esso un sogno, una sorta di illusione, è già stata suggerita da tantissimi autori in tantissime forme. Le prime che mi vengono in mente: il libro Il piccolo principe (l’essenziale è invisibile agli occhi), i libri di Peter Kingsley (quel che non è lì, di fronte ai nostri occhi, è usualmente più reale di quello che c’è), il film Matrix (in cui quella che molti conoscono come “realtà” è invece una proiezione creata dalle macchine), il film Truman show (in cui quella che il protagonista conosce come “realtà” è invece una proiezione creata da altre persone).

Se l’idea corteggiata in queste e molte altre opere è vera, e quindi questo mondo che siamo abituati a considerare assolutamente “reale” invece è anch’esso solo una specie di sogno, ne segue la vita che viviamo al suo interno può essere vista a tutti gli effetti come una prova, un rompicapo da risolvere, un indovinello. E il primo passo per arrivare alla soluzione sta proprio nel vedere l’illusione: acquisire lucidità anche qui.

La vita come un indovinello

Naturalmente, del fatto che la vita costituisca un gigantesco enigma e che quindi il nostro compito sia risolverlo, questo indovinello, non esiste alcuna prova. Né esiste prova che questo mondo che percepiamo coi nostri sensi sia solo parziale, e che esistano dei livelli esterni. Si tratta di un’affascinante speculazione.

Scegliere di credere che nella vita non ci sia niente di cui accorgersi, o scegliere di credere che nella vita ci sia qualcosa di cui accorgersi: questa è una decisione assolutamente personale, che tutti noi prendiamo più o meno coscientemente, basandoci esclusivamente sul nostro intuito. Nessuno potrà darci garanzia che abbiamo fatto la scelta giusta o sbagliata.

Eppure tenete in conto che questa scelta ha un impatto enorme sulla vita che ci ritroviamo a vivere. Perché nel primo caso sarà una serie di eventi, persone, immagini, che si susseguono senza un motivo particolare, fino alla morte. Nel secondo caso stiamo raccogliendo indizi. Quando degli eventi o delle persone entrano nella nostra vita, tendiamo a domandarci se ci sono entrate per farci accorgere di qualcosa. Sono lì per farci capire che ci stiamo facendo distrarre da illusioni? Sono lì perché le abbiamo materializzate noi?

Quando decidiamo che nella vita c’è qualcosa da scoprire (che ci si può svegliare, che si può manipolare fortemente il mondo esterno) noi stessi cambiamo tantissimo. Ci crescono dentro delle antenne che ci rendono più abili a notare le coincidenze, le cosiddette sincronicità, i deja vu. E tendiamo a mettere di più in dicussione le cose, senza dare per scontato che la realtà “sia la realtà” e basta.

Il mio indovinello personale

Io tendo a scegliere il secondo approccio: credo di essere in vita perché ho qualcosa da qualcosa da imparare, qualcosa da fare. E sento che c’è qualcosa da capire in tutta questa storia, anche se non mi è necessariamente ben chiaro cosa.

Il motivo di questa mia scelta è semplice: me lo dice il mio intuito, e oltretutto è anche l’opzione più eccitante.

Visto che nessuno può stabilire con certezza se è vero o no che la vita sia una specie di sogno, in cui c’è effettivamente da svegliarsi rispetto a qualcosa, decido io che è così. Mi sembra la decisione più sensata visto che riempie la vita di una magia particolare, una magia che io ho avuto la fortuna di provare già diverse volte.

Mi sono svegliato da una serie di illusioni che mi hanno tenuto distratto per anni in passato, ad esempio l’importanza del denaro, e questo è stato il punto di partenza da cui sono davvero iniziate ad apparire -o moltiplicarsi- cose magiche nella mia vita. I tramonti di una bellezza indescrivibile, le avventure di viaggio e le esplorazioni in posti nascosti, tutti per me, le persone che mi hanno fatto sentire capito e amato, scenari e atmosfere completamente nuovi, sono entrati nella mia vita solo dopo aver acquisito lucidità, dopo essermi liberato da delle illusioni ridicole dentro le quali prima mi muovevo e mi agitavo, incosciente.

Penso di essermi svegliato rispetto a una certo numero di llusioni, e per certi versi penso di vivere in questo mondo in uno stato di lucidità, ma probabilmente si tratta di un risveglio parziale. Probabilmente ci sono ancora molte altre illusioni che mi distraggono e mi tengono addormentato, ma di cui ancora non riesco ad accorgermi. Chissà quali e quante sono.

In effetti mi chiedo fino a che grado ci si può svegliare in questo mondo. Si può riuscire a notare abbastanza indizi da raggiungere una sorta di risveglio completo? Si può riuscire ad acquisire un livello di lucidità tale da poter davvero applicare efficacemente la legge di attrazione, e manipolare al 100% la materia e gli eventi?

E’ affascinante chiedersi se qualcuno c’è mai riuscito nel corso della storia, e se si in quanti. E dopo che fine hanno fatto? Sono ancora in questo livello, impegnati a plasmare l’universo, o si sono svegliati in un livello successivo, alle prese con un altro sogno più grande?

Chissà quanti sogni ci sono in totale nella struttura a cipolla? Chissà quanti sono gli indovinelli da risolvere?


Note: ho scritto che nei miei sogni lucidi “posso fare tutto”, ed è così, però voglio precisare che io spesso sperimento una certa inerzia nel manipolare i miei sogni. Quando divento lucido, se ad esempio provo a materializzare delle persone, queste di solito non appaiono immediatamente ben delineate, ma le loro sembianze si formano lentamente, con una certa fatica, e nello sforzo di renderne chiaro l’aspetto spesso mi sveglio. Mi chiedo se dipende dalla mia poca pratica.

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